Tricàrico

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comune in provincia di Matera (67 km), 698 m s.m., 176,91 km², 4971 ab. (tricaricesi), patrono: san Pancrazio (12 maggio).

Centro situato alla sinistra del fiume Basento. Di antica origine, fu centro fortificato in età bizantina e nel 968 sede vescovile. Fu feudo degli Sforza, dei Sanseverino, dei Pignatelli, dei Revertera e dei Maresca.Il centro storico, dalle caratteristiche vie strette e tortuose, conserva i rioni Saracena e Rabatana che risalgono al periodo della conquista islamica (sec. IX-X). § La cattedrale (di impianto romanico, rifatta nei sec. XVII-XVIII) custodisce all'interno pregevoli opere tra cui un trittico del sec. XVI e il sepolcro barocco del vescovo Carafa. Si ricordano inoltre i palazzi Ducale, Carafa e Putignano, la chiesa di San Francesco (sec. XIII, rimaneggiata nel XIX), quella di Santa Chiara (sec. XIV, rimaneggiata) e la cilindrica torre normanna (sec. IX-X).§ L'agricoltura produce uva da vino (aglianico di Matera), agrumi, ortaggi, frutta, grano duro, olive, cereali, foraggi. L'industria opera nei settori alimentare (salumifici, oleifici, enologia) ed edile. L'artigianato (legno, ferro battuto) e il turismo completano il quadro economico.§ A gennaio si svolge il Carnevale tricaricese, durante il quale un vaccaro guida per le vie del paese un gruppo di uomini travestiti da “vacche” e “tori”; questi ultimi provocano il vaccaro e gli abitanti del paese con scherzi e battute. A Tricarico nacque il narratore e poeta Rocco Scotellaro (1923-1953).

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