Tricase

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comune in provincia di Lecce (56 km), 98 m s.m., 42,64 km², 17.386 ab. (tricasini), patrono: san Vito (9 agosto).

Cittadina del Salentomeridionale, sulla piattaforma calcarea che declina dalla Serra dei Cianci alla costa adriatica. Di origine medievale, fece parte del Principato di Taranto fino al 1429, quando fu acquistata dai conti di Caserta e Alessano.§ Il massiccio palazzo Gallone, trasformazione cinquecentesca di un castello del sec. XIV, è oggi sede municipale; nella chiesa barocca di San Domenico (1678-88) si trova un bel coro ligneo intagliato. La chiesa matrice della Natività e della Beata Maria Vergine (già di Santa Maria del Foggiaro) è originaria dei sec. XV e XVI, ma fu rifatta nel sec. XVIII in stile barocco; conserva un pregevole pulpito intagliato (1795), alcune tele di Palma il Giovane (Deposizione e Immacolata) e una attribuibile con probabilità a Paolo Veronese. Al 1624 risale la chiesetta di San Michele Arcangelo.§ È particolarmente sviluppata la produzione di cravatte, a cui si affiancano industrie alimentari, tessili, della lavorazione dei metalli e del legno. L'agricoltura produce ortaggi (peperoni e zucchine), cereali, uva, olive e tabacco; si pratica la pesca. È fiorente il turismo estivo nelle frazioni Marina Serra e Tricase Porto. § In frazione Lucugnano è attivo il tradizionale artigianato della creta.Nel periodo natalizio ha luogo un grande e suggestivo presepe vivente, fra i più importanti d'Italia.Nei dintorni si trovano numerosi fortilizi: a Tutino sorge un castello quattrocentesco, mentre il castello di Caprarica (1524), a pianta quadrata, è opera dell'architetto locale Antonio Renna.

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