Tudjman, Franjo

militare e uomo politico croato (Veliko Trigovisce 1922-Zagabria 1999). Combattente nell'esercito partigiano di Tito durante la seconda guerra mondiale, abbandonò l'esercito e, nel 1971, fu imprigionato per attività nazionaliste. Leader della componente nazionalista croata che si riconosceva nell'Unione democratica (HDZ), Tudjman, presidente in carica al momento della dichiarazione d'indipendenza della Croazia (ottobre 1991), veniva riconfermato nella carica nel 1992 (agosto). In tale veste egli doveva affrontare il complesso problema dei rapporti con i Serbi che, in territorio croato, avevano proclamato la Repubblica di Krajina e la questione della guerra civile nella Bosnia-Erzegovina nella quale era fortemente impegnata la componente croata presente in quel Paese. Per contrastare la pressione dei Serbo-bosniaci Tudjman favoriva la formazione di una federazione croato-musulmana e interveniva attivamente nella fase negoziale che, dopo molti tentativi falliti, metteva fine alla guerra civile con l'accordo di Dayton (1995). Ma la vera spina nel fianco del presidente era costituita dalla Krajina e dalla presenza dei Caschi blu, che gli impedivano il ricorso a una soluzione militare del problema. Solo approfittando dei progressi nella trattativa con la Bosnia, Tudjman aveva la possibilità di lanciare un'offensiva militare contro i Serbi e di sbaragliarli definitivamente (agosto 1995). La fine dello stato di guerra consentiva una sia pur timida ripresa della dialettica politica interna, ma Tudjman, nonostante le accuse di autoritarismo, veniva confermato alla guida del Paese nel giugno del 1997. Al momento della morte, avvenuta a Zagabria nel 1999 dopo una lunga malattia, il Tribunale ONU dell'Aia per la ex Iugoslavia stava preparando nei suoi confronti uno stato d'accusa per crimini di guerra .

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