Tufara

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comune in provincia di Campobasso (49 km), 420 m s.m., 35,24 km², 1120 ab. (tufaresi o tufaroli), patrono: san Giovanni Eremita (28 agosto).

Centro situato su uno sperone tufaceo alla sinistra del torrente Teverone, tributario del fiume Fortore. Sorto intorno al Mille e citato, nel sec. XII, come Topharia, fu feudo dei Marzano in epoca angioina. Conobbe poi il dominio di altri signori, tra cui i Gambatesa, i Carafa e i Pignatelli. Nei suoi dintorni si combatté, nel 1441, una battaglia tra Angioini e Aragonesi.Il borgo è dominato dall'antico castello, che ospita un piccolo museo. § La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, rifatta nel sec. XVIII su struttura originaria del sec. XII di cui conserva i portali, è collegata alla piazza da due lunghe scalinate.§ L'agricoltura produce cereali, olive, uva, ortaggi, tabacco e foraggi per l'allevamento; vi operano aziende edili e dell'abbigliamento.§ Il martedì grasso rivive l'antica tradizione carnevalesca del Diavolo, il quale, coperto di pelli di capra e nascosto dietro una terrificante maschera, impazza per le strade del paese trattenuto a stento in catene da Monaci e preceduto dalla Morte. Nei dintorni si trova il bosco Pianella, ricco di specie arboree, di grande interesse naturalistico.

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