Tursi

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comune in provincia di Matera (82 km), 240 m s.m., 156,93 km², 4862 ab. (tursitani), patrono: san Filippo Neri (26 maggio).

Centro situato tra le valli dei fiumi Agri e Sinni. Sede vescovile dal 968, ricevette un forte impulso dallo spopolamento di Anglona provocato dalle scorrerie saracene e fu occupato esso stesso dai Saraceni nell'alto Medioevo, fu poi sotto la signoria dei Sanseverino (1519) e di altri signori.§ La chiesa della Rabatana (il quartiere più alto dell'abitato, il cui nome rimanda alla dominazione araba), con portale del sec. XV, custodisce un trittico quattrocentesco; la cripta ha affreschi del sec. XVI. Nella chiesa di San Filippo (1661) sono una tela del Seicento, altari marmorei e affreschi di D. S. Oliva. La cattedrale dell'Annunziata ha rilievi in pietra del sec. XVI e un organo del Settecento.§ I principali prodotti dell'agricoltura sono arance, uva, ortaggi, grano duro, olive; si coltiva la liquirizia (con lavorazione industriale della radice) ed è diffuso l'allevamento ovino e suino. Si praticano attività di estrazione e di lavorazione di materiali inerti.§ Vi nacque il poeta Albino Pierro (1916-1995). Dell'antico centro di Anglona, di origine bizantina in un territorio già abitato da popoli preromani, da coloni greci e dai Romani (necropoli monumentali), resta, in un suggestivo paesaggio di calanchi, la cattedrale di Santa Maria, risalente forse ai sec. V-VI ma ricostruita nelle forme attuali nei sec. XI-XIV: con torre campanaria quadrata e grandioso protiro ornato da teste zoomorfe in pietra, all'interno è ornata da cicli di affreschi dei sec. XII - XV; ogni anno accoglie numerosi pellegrini.

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