Stato dell'Oceania (25,63 km²). Capitale: Vaiaku. Popolazione: 10.500 ab. (stima 2008). Lingua: inglese e tuvaluano (ufficiali). Religione: protestanti 85,2%, cattolici 1,4%, altri 13,4%. Unità monetaria: dollaro di Tuvalu, alla pari con il dollaro australiano (100 centesimi). Confini: oceano Pacifico. Membro di: Commonwealth, ONU e PC, associato UE.

Generalità

Stato coestensivo con l'arcipelago omonimo (ex isole Ellice, in inglese, Lagoon Islands), nell'oceano Pacifico, a S delle isole Figi. Comprende gli atolli di Nanumea, Nanumanga, Niutao, Nui, Vaitupu, Nukufetau, Funafuti, Nukulaelae e Niulakita. Abitato sin dall'inizio del I millennio a.C., l'arcipelago fu raggiunto dagli esploratori europei nel 1568, con l'arrivo dello spagnolo Alvaro de Mendana y Neyra. A partire da quella data sulle isole approdarono occasionalmente solo mercanti di schiavi e cacciatori di balene. Tuvalu alla fine del XIX secolo entrò a far parte del protettorato britannico delle isole Gilbert, acquisendo ufficialmente la denominazione di “isole Ellice”. Il protettorato divenne una colonia nel 1915. Nel 1974, le differenze etniche all'interno della colonia spinsero i polinesiani delle Ellice a votare per la separazione dai micronesiani delle Gilbert (che sarebbero poi diventate Kiribati). L'anno seguente, le isole Ellice divennero una colonia britannica a sé, assumendo il nome di Tuvalu, per acquisire l'indipendenza nel 1978.

Lo Stato

Indipendente nell'ambito del Commonwealth britannico, Tuvalu è una monarchia costituzionale; il sovrano britannico, capo dello Stato, è rappresentato nel Paese da un governatore, nominato dal re su consiglio del primo ministro, cui spetta l'esercizio del potere esecutivo. Il primo ministro è eletto dal Parlamento locale unicamerale, che detiene il potere legislativo e viene rinnovato ogni 4 anni tramite voto popolare. L'amministrazione della giustizia è delegata all'Alta Corte, organo supremo, cui si indirizzano le controversie delle Corti delle varie isole e delle Corti di magistrati.Tuvalu non è dotato di un esercito regolare, ma nel Paese è presente una forza di polizia locale. L'istruzione è obbligatoria e gratuita dai 7 ai 15 anni d'età e il tasso di analfabetismo nel Paese è mediamente contenuto (5%, secondo l'ultima stima del 1998).

Territorio: geografia fisica

Il Paese si estende, con le sue isole quasi allineate, per 560 km su una superficie pianeggiante costituita da costruzioni coralline, createsi intorno a crateri di vulcani ormai spenti posti poco al di sotto del livello del mare. Il clima è caldo-umido tutto l'anno, con temperature medie sui 29 ºC mitigate da moderati venti provenienti da est e 3000 mm annui di piogge, più forti nel periodo novembre-marzo.

Territorio: geografia umana

La densità media, di 410 ab./km², è molto al di sopra di quella del continente, che si aggira intorno ai 4 ab./km². La popolazione è costituita prevalentemente da tuvaluani (97, 9%) di ceppo polinesiano; sono ancora presenti minoranze di micronesiani (1%) e di europei; complessivamente, la popolazione urbana ammonta a poco meno di 5000 unità. L'emigrazione è un fenomeno diffuso a causa della scarsità di risorse del Paese che ha portato alla ricerca di occupazione su altre isole: più di un quinto degli abitanti lavora a Nauru e Kiribati nelle miniere di fosfati. La maggior parte dei tuvaluani vive nell'atollo di Funafuti: questa concentrazione è causa di notevoli problemi di sovraffollamento e di smaltimento dei rifiuti. La capitale Vaiaku, sullo stesso atollo, è l'unico porto di qualche importanza, dotata anche di aeroporto.

Territorio: ambiente

Le palme da cocco, gli alberi del pane, i pandani e le felci sono le piante più diffuse e ricoprono un terzo della superficie del Paese. L'uso tradizionale del legname come combustibile e per la costruzione di barche ed edifici ha compromesso ampie porzioni di macchia. Tuvalu è priva di mammiferi endemici ma vi si trovano alcune specie importate dagli europei. Abbondano invece gli uccelli, come sterne bianche, trampolieri ecc.; tra i rettili presenti si segnalano la tartaruga verde e la tartaruga embricata, considerate a rischio; molto ricca è la fauna marina, con una grande quantità di pesci che abitano la barriera corallina. Quest'ultima è minacciata dalla diffusione della stella corona di spine (Acanthaster planci), una stella di mare che si nutre di polipi dei coralli. Altri problemi ambientali sono dovuti all'innalzamento del livello delle acque causato dal riscaldamento globale del pianeta: si ritiene che Tuvalu possa essere uno dei primi Paesi a scomparire. Di fronte a questa eventualità nel 2000 il governo ha effettuato una richiesta di accoglienza della popolazione in Australia e Nuova Zelanda. Le questioni più urgenti riguardano, invece: la contaminazione del suolo con l'acqua salata; il rifornimento idrico che, in assenza di corsi d'acqua dolce dipende interamente dai sistemi di desalinizzazione; lo smaltimento di rifiuti. L'unica zona protetta del Paese, la cui estensione corrisponde a meno dell'0,2% del territorio, è l'area di conservazione di Funafuti fondata nel 1996. Il parco comprende 5 isolotti disabitati dell'atollo, le lagune e la barriera corallina che li circondano.

Economia

Il Paese è tra i meno sviluppati dell'Oceania; nel 2007 il PIL era di 30 ml $ USA e il PIL pro capite di 2.811 $ USA. Il settore primario occupa un quarto della forza lavoro, mentre secondario e terziario occupano complessivamente il restante 75%. L'economia è basata sull'agricoltura, che partecipa alla formazione del PIL per il 16,6%: in particolare, sono diffuse coltivazioni di palma da cocco (da cui si ricava copra, unica merce d'esportazione) e agricoltura di sussistenza (frutta e verdura); la pesca è decisamente sviluppata, anche per la vendita di licenze a flotte straniere, e fiorente è la raccolta del corallo rosa. § Il Paese importa prodotti alimentari, animali, macchinari, combustibile e manufatti. Principali partner commerciali per le esportazioni sono Germania, Italia e Figi; per le importazioni, Figi, Giappone, Cina, Australia e Nuova Zelanda. Nel 1991 sono stati scoperti alcuni giacimenti di metalli pregiati, a est di Niulakita, ma il settore secondario (13,6% del PIL) è caratterizzato soprattutto dalla presenza di piccole aziende tessili e alimentari. Il turismo è limitato, a causa dello scarso sviluppo delle infrastrutture (8 km di strade nel 2002) e dei collegamenti; sono comunque attivi nel Paese un porto, a Funafuti, e un aeroporto internazionale. Lo Stato si regge sugli aiuti della Gran Bretagna che, durante gli anni Ottanta, si è associata a Nuova Zelanda e Australia nella costituzione di un fondo di sviluppo inteso a garantire a Tuvalu un margine d'indipendenza finanziaria, sulle rimesse degli emigrati e sull'emissione di francobolli per collezionisti. Nel 2000 la cessione del suffisso “.tv” a una società californiana ha significato una crescita del PIL pari al 50%: grazie all'ingresso del capitale straniero, gli abitanti del Paese hanno visto impennarsi il reddito pro capite, con un conseguente miglioramento dello stile di vita. In crescita anche i servizi finanziari offshore, agevolati dalle limitate norme anti-riciclaggio. Complessivamente, il terziario partecipa alla formazione del PIL per il 69,8%.

Storia

Le isole Ellice, scoperte tra il 1781 (da A. Maurelle), il 1819 (da Ch. Wilkes), e gli anni successivi, furono dichiarate nel 1892 protettorato britannico unitamente alle isole Gilbert. Nel 1915 formavano la Colonia della Corona delle Gilbert ed Ellice, amministrata dall'Alto Commissario per le Isole del Pacifico Occidentale. Nel maggio del 1975 le Ellice si staccavano dalle Gilbert e assumevano il nome di Tuvalu; nel 1978 ottenevano l'indipendenza nell'ambito del Commonwealth. Negli anni Ottanta, abbandonate dagli Stati Uniti le pretese territoriali su alcuni atolli, Tuvalu ha consolidato i propri rapporti internazionali, sia con i Paesi della regione, insieme ai quali si è fatto promotore del trattato di Rarotonga per la denuclearizzazione del Pacifico meridionale (entrato in vigore nel 1986), sia con l'Unione Europea. Sono state espresse peraltro proposte favorevoli alla completa emancipazione dalla Gran Bretagna, da perseguire attraverso l'abolizione dell'istituzione del governatore e la trasformazione di Tuvalu in uno Stato repubblicano. Nel settembre 2000 è entrato a far parte dell'ONU.

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