Ullmann, Liv

attrice norvegese (Tōkyō 1938). Sia in provincia (Stavanger) sia a Oslo (Teatro statale) conseguì i maggiori successi negli anni Sessanta con Il diario di Anna Frank, Il cerchio di gesso del Caucaso di B. Brecht, Santa Giovanna di G. B. Shaw. L'incontro con I. Bergman la introdusse al cinema svedese. Dal 1966 al 1978 fu la sua interprete preferita, sia nelle opere cinematografiche (Persona, L'ora del lupo, La vergogna, Passione, Sussurri e grida), sia in quelle televisive (Scene da un matrimonio e Immagine allo specchio), sia anche durante l'esilio in Germania (L'uovo del serpente) e in Norvegia (Sinfonia d'autunno). Tra gli altri film ricordiamo: il dittico Gli emigranti e I pionieri (1970-72), Una donna chiamata moglie (1974), Speriamo che sia femmina (1986) , Mosca addio (1987), La amiga (1988), Dreamplay (1994). Per la ricchezza del temperamento drammatico e la complessità delle sfumature psicologiche è tra le maggiori attrici contemporanee. Negli anni Novanta si è dedicata alla regia, con esiti peraltro notevoli, con Sofie (1992), Kristin Lavransdatter (1995), lo splendido Conversazioni private (1997) da un soggetto di Bergman, e L'infedele (2000). Ha pubblicato 2 vol. autobiografici: Changing (1976; Cambiamenti) e Choices (1984; Scelte).

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