Vólpe, Gioacchino

storico italiano (Paganica 1876-Santarcangelo di Romagna 1971). Laureatosi a Pisa con Crivellucci (1900) e perfezionatosi a Berlino (1903), fu professore di storia moderna all'Accademia scientifico letteraria di Milano dal 1906 e dal 1924 all'Università di Roma. Rappresentante tra i più significativi della scuola storica detta economico giuridica, i suoi interessi prevalenti, specie agli inizi della sua attività, furono rivolti all'età medievale da lui indagata con metodo rigoroso sotto l'aspetto filologico, ma con programmatico disinteresse per ogni sistemazione filosofica del metodo storico: da qui la contraddittorietà dei suoi atteggiamenti ideologici e politici che da un'iniziale adesione a principi marxisti lo portò a posizioni nazionalistiche e infine all'adesione al fascismo (fu deputato nel 1924-29). Le più notevoli tra le sue opere, molte delle quali raccolgono i risultati di studi sparsi precedenti, sono: Movimenti religiosi e sette ereticali nella società medievale italiana (1922, nuova ed. 1971), Studi sulle istituzioni comunali a Pisa nei secoli XII-XIII (1902, nuova ed. 1970), Italia moderna (1943-52, 3 vol.), Toscana medievale (1964), Il Medioevo (prima ed. 1965). Il popolo italiano nella Grande Guerra, scritto inedito degli anni Venti, pubblicato nel 1998, è la lettura del primo conflitto mondiale come svolta epocale della storia italiana, che sancì per lui l'inizio di una rinascita nazionale.

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