Van Dyck, Anton

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pittore e incisore fiammingo (Anversa 1599-Londra 1641). La sua formazione artistica iniziò nell'orbita di Rubens e si completò a contatto dell'arte italiana, in particolare veneta, durante i suoi viaggi e soggiorni nella penisola. Alcune opere dell'artista, espresse in termini di esuberanza barocca, mostrano la lezione appresa dal Rubens (Madonna del Rosario, Palermo, Oratorio del Rosario); ma fu nel ritratto che Van Dyck eccelse, tanto da essere considerato uno dei massimi ritrattisti di ogni tempo e Paese. A Genova nel 1625-26 eseguì una serie di ritratti a grandezza naturale di aristocratici e mercanti genovesi. A Londra, dal 1632 fino alla morte, fu il primo pittore del re Carlo I, trovando un clima adatto alla sua naturale vocazione in un ambiente in cui si attribuiva una grandissima importanza al ritratto per la sua funzione sociale. Con una pittura nervosa e virtuosistica, egli fissa sulla tela tutte le vanità e le inquietudini dei suoi committenti (per lo più dei ceti più elevati), unendo in tal modo il ritratto eroico a quello psicologico. Di lui si conservano anche molti disegni e acquerelli. Grande fu l'influenza che esercitò sulla pittura inglese, sia nella ritrattistica sia nel paesaggio, realizzato quest'ultimo in splendidi acquerelli.

Bibliografia

M. Mauquoy-Hendrickx, L'iconographie d'Antoine Van Dyck, Bruxelles, 1956; R. A. D'Ulst-H. Vey, Anton Van Dyck Tekeningen en Olieverfschetsen, Anversa, 1960; H. Veig, Die Zeichnungen Anton Van Dyck, Bruxelles, 1962; Autori Vari, Le siècle de Rubens, Catalogo della mostra, Bruxelles, 1965; E. Larsen (a cura di), L'opera completa di Van Dyck, Milano, 1981.

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