Varanasi (città)

città (3.682.194 ab. nel 2012) dell'India, nello Stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo, 290 km a SE di Kanpur, a 79 m sulla sinistra del fiume Gange. Nota un tempo come Benares, è ora chiamata Varanasi dal nome dei due fiumi che la limitano a N e a S, rispettivamente il Varuna (Barna) e l'Asi; è una delle grandi capitali religiose del mondo e il maggior centro spirituale induista e buddhista, e costituisce la venerata meta di milioni di pellegrini che vi si recano ogni anno per purificarsi nelle acque del Gange. Presso le rive, sulle ghat, gradinate colorate che portano i fedeli all'acqua, si celebrano importanti riti funerari, o vere e proprie feste religiose; le quotidiane preghiere della sera e del mattino (arthi) o il passaggio di purificazione in occasione del Kumbha Melā, che si svolge nella vicina città di Allahabad. Nei pressi della città sorge inoltre il complesso di Sarnath, altra importante meta per i fedeli buddhisti; là si trova infatti l'albero sacro, portato da Bodhgaya, sotto il quale il Buddha realizzò l'illuminazione (nirvana) e fece il primo discorso, uno stūpa commemorativo, templi buddhisti e giaina, l'importante museo che conserva la famosa colonna di Aśoka. Fiorente centro commerciale, Varanasi è nota per la produzione di sete e broccati, richiesti in tutto il mondo unitamente ai tappeti e ai lavori di oreficeria; importante nodo stradale e ferroviario, è sede di industrie tessili (cotone), metalmeccaniche, alimentari, chimiche, del tabacco, della carta e del vetro; presente un importante aeroporto. Fra le istituzioni culturali sono molto conosciute l'Università induista (1916) e l'Università del sanscrito (1958). § Fondata verso il 1200 a. C., fu incorporata nell'impero Maurya (sec. IV-II a. C.) e visitata e descritta da pellegrini buddhisti cinesi (sec. V e VIII). Essendo città sacra per induisti e buddhisti, ebbe molto a soffrire durante il periodo musulmano, specialmente in seguito all'Editto di Aurangzeb (1669), che stabiliva la distruzione di tutti i templi induisti dell'India. Nel 1775 la città venne ceduta agli Inglesi. La città è stata colpita per due volte da attentati terroristici di origine religiosa, nel 2006 e nel 2010. Il 7 marzo 2006 due esplosioni si sono verificate quasi simultaneamente, una presso il Tempio di Sankat Mochan Hanuman, dove erano riuniti circa 3000 pellegrini per la preghiera del martedì; l'altra presso la stazione ferroviaria di Varanasi. L'attentato, rivendicato dal gruppo militante islamista Lashkar-e-Qahab, ha provocato la morte di 28 persone e il ferimento di 101. Un nuovo attentato si è verificato il 7 dicembre 2010 poco dopo l'inizio del Ganga aarti, presso il ghat Dashashwamedh, durante il quale l'esplosione di un ordigno  ha provocato due morti e 37 feriti. L'attentato è stato rivendicato dal gruppo militante islamista Indian Mujahideen. 

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