Versailles, trattàti di-

accordi diplomatici, alcuni dei quali decisivi per la storia europea moderna e contemporanea, tenutisi nella città francese di Versailles. § Il 1º maggio 1756 la Francia e l'Austria, abbandonato l'antagonismo che da due secoli le opponeva, deliberarono che l'Austria rimanesse neutrale nell'imminente guerra franco-inglese; le due potenze inoltre s'impegnavano ad aiutarsi reciprocamente qualora una delle due fosse stata aggredita. Il trattato fu la causa prossima della guerra dei Sette anni. Esattamente un anno dopo, le due potenze, rinforzando l'accordo, s'impegnavano a non far pace separata con la Prussia, la Francia s'impegnava a versare sussidi all'Austria e questa a cedere a Filippo di Borbone i Paesi Bassi austriaci. § Il 3 settembre 1783 Francia e Spagna, alleate con le vittoriose 13 colonie americane, concludevano due trattati bilaterali con la Gran Bretagna per chiudere il conflitto. Quest'ultima restituiva alla Francia gli empori indiani (Pondicherry, Carical, Mahé), Gorée nell'Africa occidentale e Santa Lucia nelle Antille e cedeva Tobago e il Senegal; la Francia restituiva Grenada, le isole Grenadine, San Vincenzo, Dominica, San Cristoforo, Nevis e Montserrat nelle Antille. La Spagna riotteneva dagli Inglesi la Florida e Minorca, contro la restituzione di Bahama. § Il 26 febbraio 1871 tra O. Bismarck, che rappresentava la Confederazione del Nord, e tre rappresentanti per conto della Baviera, del Württemberg e del Baden da un lato e A. Thiers e J. Favre, per conto della Repubblica francese, dall'altro, si convenne che la Francia avrebbe ceduto all'Impero germanico la regione dell'Alsazia (meno Belfort) e un terzo della Lorena (inclusa Metz) e pagato in tre anni cinque milioni di franchi. Il “compromesso” fu la base del trattato di pace firmato a Francoforte sul Meno il 10 maggio 1871. § Il 28 giugno 1919, tra la sconfitta Germania da un lato e le potenze alleate dall'altro fu concluso un trattato in base al quale la Germania cedeva alla Francia l'Alsazia-Lorena nei limiti del 1870, al Belgio le città di Eupen e Malmédy, alla Danimarca lo Schleswig settentrionale, alla risorta Polonia la Posnania e il cosiddetto corridoio di Danzica; alle potenze vincitrici in blocco la città di Memel (oggi Klaipeda, situata sul territorio della Lituania) e le colonie africane e oceaniche; accettava la smilitarizzazione della Renania e l'occupazione di essa per 15 anni da parte dei vincitori, nonché la creazione della città libera di Danzica sotto il controllo della Società delle Nazioni. Venivano previsti plebisciti nella Saar, nello Schleswig meridionale, nella Prussia orientale (Allenstein e Marienwerder) e nell'Alta Slesia e la rinuncia all'annessione dell'Austria. La Germania era costretta ad accettare fortissime riduzioni e limitazioni delle forze armate terrestri e navali e a rinunciare a qualsiasi aviazione militare; s'impegnava inoltre a pagare le riparazioni di guerra, mentre numerosi altri provvedimenti di carattere industriale, commerciale e finanziario la spogliavano della proprietà di cavi telegrafici sottomarini, di macchinari industriali, dei crediti all'estero e le imponevano l'internazionalizzazione dei fiumi e del canale di Kiel.

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