Württemberg

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regione storica della Germania ora interamente compresa nello stato federato del Baden-Württemberg, di cui costituisce i distretti amministrativi di Nordwürttemberg e di Südwürttemberg-Hohenzollern. Abitato da popolazioni germaniche, fu occupato dai Romani nel sec. I d. C. e fortificato: il limes seguiva una linea che oggi congiungerebbe Jagsthausen a Dinkelsbühl. Occupato successivamente dagli Alemanni (sec. III) e dai Franchi (sec. V), divenne ducato svevo (sec. IX). Il castello di Weiblingen fu la culla degli Hohenstaufen, che tennero il ducato fino al sec. XIII. Da allora il Württemberg, che derivava il nome dal castello di Wirtineberg presso Stoccarda, fu retto come contea dall'omonima famiglia, a iniziare da Ulrico (1241-65), che lo dovette difendere contro le pretese degli Asburgo. Il sec. XIV vide svilupparsi le tendenze autonomistiche delle città e della nobiltà, cui fu riconosciuta la dipendenza diretta dall'Impero. Dopo un quarantennio di divisione in due contee (Stoccarda e Urach), il Württemberg fu riunificato da Eberardo V con l'appoggio degli Ständen; il patto di Münsinger (1482) ne definiva la successione secondo maggiorascato. Nella dieta di Worms del 1495 il Württemberg veniva elevato a ducato. Il Cinquecento fu un periodo delicato per il Württemberg, divenuto uno degli stati più potenti in Germania: per controllare le sommosse contadine il duca Ulrico dovette guadagnarsi l'appoggio degli Ständen mediante concessioni costituzionali; egli contrastò le pretese di controllo asburgico sulla Germania meridionale, ma il conflitto con la Lega sveva gli costò la perdita temporanea del dominio. Introdotta la Riforma entro la metà del secolo, i duchi riorganizzarono, attraverso confische e secolarizzazioni, la Chiesa e le istituzioni scolastiche, fondando inoltre un Collegium (1592) per la formazione dei funzionari civili; ulteriori perfezionamenti vennero apportati al sistema costituzionale. Nel Seicento, pur mantenendosi neutrale fino al 1633, il Württemberg subì danni gravissimi dalla guerra dei Trent'anni. Il governo autocratico esercitato dalla linea di Mömpelgard (dal 1593) non riuscì ad avviare una coerente politica estera: si ebbero momenti di riavvicinamento agli Asburgo nel 1683 e nelle guerre di successione spagnola e polacca, poi ancora nella guerra dei Sette anni. Nel sec. XVIII, con grandi spese spesso contestate, furono costruiti la residenza di Ludwigsburg, il nuovo palazzo ducale di Stoccarda e altri edifici sontuosi. Schieratosi nuovamente contro gli Asburgo, il Württemberg ottenne grandi vantaggi: più del raddoppio del territorio entro il 1809, l'elevazione a principato elettorale (1803) e a regno (1806); entrando a far parte della Confederazione del Reno, perse però molte delle sue caratteristiche costituzionali tradizionali. Con il riavvicinamento all'Austria (1813), il Württemberg partecipò al movimento di rinascita nazionalistica, avviò la restaurazione del cattolicesimo ed ebbe nel 1819 una nuova Costituzione. In una promettente fase di sviluppo economico, si realizzarono quindi l'unione doganale con la Baviera e l'ingresso nello Zollverein (1833). Nuove riforme liberali, con l'accettazione della “Costituzione di Francoforte”, furono imposte al re Guglielmo I (1816-64), il quale adottò nel 1850 una politica di restaurazione appoggiandosi all'Austria, con cui il Württemberg fu nuovamente alleato nel 1866. Alleatosi invece alla Prussia nel 1870, il Württemberg perse, con l'acquisto prussiano dell'Alsazia-Lorena, la sua “porta di uscita” verso la Francia e nel 1871 entrò a far parte del Reich, con diritto a quattro voti nel Consiglio federale. Nel 1906 fu avviata la democratizzazione dell'amministrazione. Erettosi a repubblica nel 1918, il Württemberg si dimostrò una delle regioni più resistenti all'influenza nazista. Occupato dagli Alleati nel 1945, fu diviso in due zone, riunificate poi nel 1952, in seguito a referendum, nel Land del Baden-Württemberg, che nei decenni seguenti è stato teatro di uno sviluppo industriale senza uguali in Germania.

A. Dehlingen, Württembergs Staatwesen in Seiner Geschichtliche Entwicklung bis Heute, Baden, 1951-53; W. Grube, Der Stuttgarter Landtag 1457-1957, Stoccarda, 1957; K. Weller, Württemberg in der Deutschen Geschichte, Colonia, 1957; M. Monti, Ulrico di Württemberg, Roma, 1973.

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