Zuckmayer, Carl

drammaturgo e scrittore tedesco (Nackenheim, Assia, 1896-Visp, Vallese, 1977). Regista, collaboratore di M. Reinhardt a Berlino, nel 1939 emigrò negli USA; dopo la guerra si stabilì in Svizzera. Ha ricevuto i premi Kleist, Büchner e Goethe. I suoi volumi di racconti, tra cui Ein Bauer aus dem Taunus (1927; Un contadino del Taunus) ed Engele von Loewen (1955), hanno uno spiccato carattere popolaresco e continuano la tradizionale poesia ottocentesca della vita semplice. Come drammaturgo Zuckmayer, erede nel naturalismo, ma efficacemente aggiornato, ha dato deliziose commedie, in parte dialettali come Der fröhliche Weinberg (1925; L'allegro vigneto) e Der Schelm von Bergen (1934; Il briccone di Bergen). Il suo maggior successo è però la parodia del militarismo guglielmino Der Hauptmann von Köpenick (1931; Il capitano di Köpenick), che lo rese inviso al nazismo, seguito da Des Teufels General (1946; Il generale del diavolo), ambientato negli anni del III Reich. Zuckmayer lavorò anche come sceneggiatore cinematografico: basti citare L'angelo azzurro di Sternberg. Molto successo ha avuto l'autobiografia Als wärs ein Stück von mir (1966; Come se fosse un pezzo di me). L'ultimo suo lavoro teatrale, Der Rattenfänger (L'acchiappatopi), è stato rappresentato a Zurigo nel 1974.

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