abbòzzo

Indice

Lessico

sm. [sec. XVII; da abbozzare1].

1) Forma preliminare e provvisoria, per lo più a carattere sommario o schematico, di scritti, oggetti, opere ecc.; prima e incompiuta stesura; schema, traccia. In pittura (anche abbozzetto da cui bozzetto), generale impostazione delle linee compositive o distribuzione delle masse cromatiche (per l'affresco, vedi sinopia); in scultura, sommaria definizione plastica delle masse prima del passaggio alla forma finita. Fig., tentativo, accenno: “Dopo un abbozzo di saluto, uscì in fretta e furia dalla stanza” (Papini). Per estensione, di cosa o persona visibilmente o sgradevolmente imperfetta: un abbozzo di uomo, di donna.

2) In edilizia, strato di intonaco ruvido gettato a copertura dell'ammattonato.

Diritto

Secondo il diritto d'autore gli abbozzi e gli schizzi di un'opera sono tutelabili indipendentemente dalla loro stesura definitiva. Spetta all'autore dell'abbozzo o dello schizzo il diritto esclusivo alla trasformazione in un'opera completa.

Embriologia

Primo stadio della formazione di un organo o di una sua parte, durante lo sviluppo embrionale. L'abbozzo, che appare in genere come un ispessimento dei tessuti, può formarsi sia prima del differenziamento dei foglietti embrionali (e cioè già nella fase della segmentazione dell'uovo fecondato), sia in un periodo successivo, fino a 2-3 mesi dopo (vedi embrione). § Abbozzi fogliari. Tipiche emergenze che si sviluppano ai lati dell'apice caulinare. Alla loro origine, che è sempre esogena, contribuiscono generalmente sia la tunica che il corpus. Nelle Pteridofite e nelle Briofite è un'unica cellula che dà origine all'abbozzo, mentre nei gruppi più evoluti sono diverse cellule che intervengono nel processo. Nelle Monocotiledoni è in genere lo strato più superficiale che inizia le divisioni, mentre nelle Gimnosperme e nelle Dicotiledoni è uno strato cellulare più profondo. Le prime divisioni sono sempre radiali e determinano la sporgenza verso l'esterno dell'abbozzo stesso. La comparsa degli abbozzi fogliari avviene in modo acropeto e con un ritmo costante (ovvero è costante il tempo che intercorre tra la formazione di un abbozzo fogliare e quello successivo). Gli abbozzi più sviluppati normalmente si incurvano e racchiudono l'apice caulinare e gli abbozzi più giovani costituendo la gemma.

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