addensatóre

sm. [sec. XIX; da addensare]. Nell'industria estrattiva, apparecchio per la separazione delle materie solide sospese in una torbida. Molto diffuso è l'addensatore meccanico noto come decantatore Dorr di forma cilindrica con diametro da 2 a più di 10 m, altezza da 2 a 4 m e fondo leggermente conico; è realizzato in lamiera, cemento armato o legno. Un albero verticale ruotante lentamente sostiene, immersi nella torbida, due o quattro bracci radiali muniti di alette che favoriscono l'addensarsi del fango e il suo scorrimento verso il foro centrale di uscita sul fondo. Il liquido, quasi limpido, trabocca nella grondaia che costituisce il bordo della vasca cilindrica. Un altro tipo di addensatore è la cassa a punta, di forma conica, con vertice in basso (angolo al vertice 60º): la torbida arriva in alto al centro da un tubo disposto secondo l'asse dell'apparecchio; l'addensato si raccoglie in basso ed esce da un tubo; il liquido trabocca dal bordo superiore foggiato a grondaia. L'addensamento viene facilitato dalla flocculazione e dal costipamento meccanico dei grani; la resa in prodotto utilizzabile (addensato) è di norma pari al 50% del prodotto trattato; con l'addizione di sostanze flocculanti si possono però avere rese superiori. Vengono usati quali addensatori anche i coni addensatori, gli idroclassificatori e le tavole sgocciolatrici; nel caso di torbide con fase solida di granulometria fine si possono utilizzare anche cicloni e centrifughe.

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