afghan

s. inglese. Varietà di tappeti dell'Asia centrale prodotta nelle regioni confinanti tra l'Afghanistan e il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan. Riflette, nelle costanti tecniche della tessitura, un'origine condizionata dalle esigenze pratiche dell'esistenza nomade dei Turcomanni. Le caratteristiche essenziali sono il particolare colore rosso scuro di fondo del filato irregolare di lana caprina (o anche di pecora o di cammello), la rozza annodatura (nodo senneh non fittamente compatto, 1000 nodi per dm²) e la decorazione, espressa nella variata configurazione stilistica assunta dal motivo gul (fiore). Lo schema tradizionale della decorazione è costituito da sequenze parallele e perpendicolari di motivi geometrici, ottagoni o esagoni di color avorio, internamente quadripartiti da un motivo centrale a croce, con inserti di colore blu, giallo e azzurro. Il tappeto afghan, pur non potendo essere certamente definito un prodotto raffinato, è assai apprezzato dalla clientela occidentale per il suo caldo cromatismo e l'appariscente decorazione. Generalmente di grandi dimensioni, il suo formato è sensibilmente ridotto nei tappeti da preghiera. Al gruppo dei tappeti afghan appartengono i tipi kabul e khiva, oltre al belucistan di qualità molto scadente. Una varietà raffinata di afghan, nei numerosi tipi prodotti dai Turcomanni, è il tappeto kerki (dal nome della città).

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