agrapha

s. neutro pl. greco (parole non attestate nella sacra scrittura), usato in italiano come sm. pl. Si indicano con questo termine i detti (loghia) attribuiti a Gesù che non sono stati tramandati dai quattro Vangeli canonici, ma da altri documenti della letteratura cristiana dei primi secoli: scritti neotestamentari al di fuori dei Vangeli (Atti degli Apostoli e Lettere di Paolo), aggiunte al testo canonico dei Vangeli nella tradizione manoscritta, opere dei Padri apostolici e di altri scrittori cristiani antichi, libri liturgici, Vangeli apocrifi, collezioni di detti conservate nei papiri di Ossirinco e in fonti analoghe. Alcuni agrapha si ritrovano anche in testi giudaici del medesimo periodo. Oggetto degli studi critici sugli agrapha sono la questione delle loro fonti (orali o scritte) e quella della loro autenticità, che è in genere ammessa dalla critica solo per un numero assai limitato di agrapha.

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