al-Ghazzālī, Abū Ḥamid Muhammad

(Algazel). Filosofo arabo (Tūs 1058-1111) che rappresenta l'istanza teologico-religiosa tradizionale, nel quadro della scolastica araba, cioè di quella corrente di pensiero che si preoccupa del rapporto fra i risultati della speculazione filosofica – desunti soprattutto dalla meditazione dei dotti arabi sulle opere di Aristotele – e le verità della religione maomettana. L'intento di tutta l'opera di al-Ghazzālī, uno dei massimi esponenti del sufismo, è, infatti, mostrare come la religione maomettana sia, nella sua essenza più profonda, superiore non solo alle altre fedi, ma anche alla filosofia, che può solo a essa avvicinarsi, ma non sostituirla né comprenderla pienamente. A questo punto di vista si ispirano i suoi maggiori lavori: Restaurazione delle scienze religiose e La distruzione dei filosofi, dove la polemica di al-Ghazzālī è rivolta soprattutto contro il razionalismo di Avicenna, di cui respinge risolutamente il necessitarismo universale. La critica di al-Ghazzālī è accompagnata da una radicale confutazione del concetto di causalità come principio metafisico, tendente a mostrare la non-necessità di un certo effetto relativamente a una data causa, essendo l'unica causa universale la libera volontà di Dio, cui tutto va direttamente ricondotto.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora