ambìguo

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agg. [sec. XIII; dal latino ambigŭus, che inclina da due parti].

1) Che può essere interpretato in modi diversi; che dà luogo a dubbi e sospetti; equivoco, falso, subdolo: mi sembra un discorso ambiguo; il suo è un comportamento ambiguo; non ti fidare, è una persona ambigua.

2) Anticamente, dubbioso, indeciso.

3) In anatomia, nucleo ambiguo, formazione del midollo allungato, dalla quale si dipartono le fibre motrici dei nervi vago e glosso-faringeo.

4) In psicologia, di stimolo che può essere percepito in due o più modi diversi. § I patterns (modelli) ambigui sono stati studiati riguardo a diverse modalità sensoriali; per quella visiva ricordiamo le figure a prospettiva reversibile, come il cubo di Necker, i disegni articolati in figura e sfondo, ecc. Per la modalità uditiva ricordiamo alcune sequenze di sillabe che possono essere percepite come appartenenti a parole diverse (per esempio pe-ra-pe-ra..., che può venire udito sia come pera sia come rape). Alcuni soggetti (detti intolleranti) oppongono resistenza a percepire stimoli ambigui (vedi autoritarismo).

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