ammasso di galàssie

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associazione fisica di galassie. La Galassia, insieme alla Galassia di Andromeda, alle Nubi di Magellano, alle galassie Maffei 1 e Maffei 2 e a una decina di altre galassie, fa parte dell'ammasso detto Gruppo Locale; esistono tuttavia ammassi, quali i due nella costellazione della Vergine e nella costellazione della Chioma di Berenice, che sono composti da alcune migliaia di galassie; il numero medio delle galassie in un ammasso è però, in genere, di qualche centinaio. In un ammasso di galassie, la distribuzione delle galassie presenta raramente un centro di gravitazione, cosicché l'ammasso di galassie si può assimilare a un ammasso stellare aperto. La densità delle galassie è fino a mille volte superiore alla densità dello spazio fuori degli ammassi, raggiungendo il valore di 1000 galassie per megaparsec cubico. Fra galassie di ammasso e galassie libere esiste un'altra differenza, che consiste nella maggior percentuale di galassie ellittiche presenti fra le prime; le galassie libere sono preferenzialmente a spirale. Questa differenza può essere spiegata tenendo conto delle probabilità di collisione (una ogni centinaio di milioni di anni, valore molto inferiore a quello relativo alla probabilità di collisione tra stelle), che le galassie d'ammasso hanno, e nelle quali collisioni verrebbero a perdere tutta la componente gassosa interstellare. Venendo a mancare la materia interstellare, ne risulta compromessa tutta la successiva evoluzione del sistema, che diviene un sistema ellittico. La successione gerarchica delle formazioni cosmologiche non pare arrestarsi agli ammassi di galassie, ma è sempre più evidente che la materia universale è strutturata in modo da formare associazioni di ammassi di galassie, vale a dire superammassi di galassie. Uno dei primi studi condotto sulla distribuzione spaziale degli ammassi adiacenti al Gruppo Locale di galassie fu quello del de Vaucoleurs, secondo cui l'ammasso di galassie della Vergine (della quale fa parte la nostra Galassia insieme al Gruppo Locale), quelli dell'Orsa Maggiore, della Chioma di Berenice, di Ercole, e numerosi altri formerebbero un'immensa configurazione fisicamente connessa di circa 50 megaparsec di estensione. Anche i lavori dei Burbidge, di F. Zwicky, di Abell e del cosmologo P. Davies hanno confermato che su scale dell'ordine di alcune centinaia di megaparsec l'Universo non si dimostra ancora omogeneo. Gli ammassi di galassie tenderebbero infatti ad associarsi secondo strutture filamentose germinate, nel corso della condensazione della materia gassosa primordiale, preferibilmente lungo “linee di frattura” del continuo relativistico spazio-temporale.

Bibliografia

C. Flammarion, Astronomie Populaire, Parigi, 1960; M. Capaccioli, Il divenire dell'universo, Roma, 1985.

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