Lessico

sm. (f. -trice) [sec. XIX; da analizzare].

1) Chi fa l'analisi, analista.

2) Termine generico indicante apparecchiatura o dispositivo atti a effettuare analisi. In particolare:A) in chimica, apparecchio per l'analisi strumentale delle sostanze che viene classificato in base alle grandezze o proprietà fisiche che misura (rifrattometro, densimetro, spettrometro, ecc.). Vengono detti analizzatori automatici quegli strumenti capaci di fornire indicazioni continue, registrabili su diagrammi, della composizione percentuale di una miscela di gas.B) In cibernetica: analizzatore differenziale, calcolatore analogico di specifico impiego per la soluzione di equazioni differenziali; programma analizzatore, programma di sistema di elaborazione che analizza i programmi sottoposti all'elaborazione, eseguendone il controllo.C) In elettrotecnica: analizzatore di reti, apparecchiatura contenente tutti gli elementi necessari per costruire modelli elettrici in scala ridotta di reti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica, dai generatori ai trasformatori, dalle linee ai carichi. Consente lo studio delle principali grandezze e dei fenomeni che riguardano il funzionamento delle reti (correnti di corto circuito, sovratensioni di manovra o di origine atmosferica, flussi di potenza attiva e reattiva, perdite, ecc.). Sempre in elettrotecnica è anche usato, talvolta, con altro significato, il termine analizzatore universale come sinonimo di tester o strumento universale.D) In fisica nucleare: analizzatore di massa, sinonimo di spettrometro di massa, apparecchio elettrostatico o magnetico per la separazione di particelle di masse differenti presenti in un fascio ionico. La separazione viene effettuata facendo passare il fascio all'interno di un campo elettrico o magnetico. Analizzatore a tempo di volo, unità elettronica di strumentazione nucleare, usata per determinare la funzione di distribuzione delle velocità delle particelle di un fascio.E) In ottica, si parla di prisma analizzatore e reticolo analizzatore nel senso di dispositivi atti a effettuare l'analisi spettrale di radiazioni luminose. L'analizzatore di luce, o semplicemente analizzatore, è invece una lamina polarizzante, generalmente un polaroide o un nicol, che permette di determinare lo stato di polarizzazione di una data radiazione luminosa.

Elettronica

Analizzatore armonico, dispositivo per effettuare l'analisi armonica di grandezze periodiche. È usato in acustica per l'analisi di suoni complessi e in elettrotecnica per valutare le forme d'onda delle tensioni e delle correnti fornite dai generatori o rilevabili su reti o su elementi di circuiti. Consente di misurare l'ampiezza e la fase delle armoniche componenti. Sono analizzatori armonici quelli di forme d'onda e quelli di spettro; gli analizzatori di forme d'onda, sostanzialmente costituiti da un voltmetro selettivo, sono usati per misure di rumore e di disturbi nei canali per telecomunicazioni, per l'esame delle caratteristiche della banda attenuata dei filtri ecc.; gli analizzatori di spettro permettono di presentare sullo schermo di un oscillografo a raggi catodici le ampiezze e le frequenze delle armoniche componenti il segnale periodico in esame sotto forma di diagramma, in cui le frequenze delle componenti sono date sull'asse orizzontale mentre le ampiezze (o le potenze) relative sono espresse dall'altezza delle corrispondenti tracce luminose verticali. Con la microelettronica si sono sviluppati analizzatori di spettro in tempo reale che effettuano l'analisi in frequenza tramite microprocessore, conservando l'informazione digitalizzata e presentandola sia in forma analogica che numerica. L'analizzatore di ampiezza è invece un dispositivo che registra o conta un impulso solo se la sua ampiezza cade entro un dato intervallo (analizzatore a canale singolo) oppure entro una serie di intervalli (analizzatore multicanale o discriminatore). È usato principalmente come elemento di strumentazione nucleare per determinare la funzione di distribuzione di un gruppo di impulsi in base alla loro ampiezza. L'analizzatore di stati logici è uno strumento elettronico di misura che consente di rilevare, confrontare e visualizzare contemporaneamente segnali di tipo binario. Viene utilizzato per verificare il corretto funzionamento di apparecchiature digitali e per il controllo dell'hardware di un microprocessore; può essere anche impiegato per il controllo di un programma, verificando le modalità di modifica degli stati dell'accumulatore o dei registri. L'analizzatore di protocollo è uno strumento utilizzato per verificare la comunicazione tra i sistemi informatici; interposto lungo la catena di comunicazione rileva il flusso dei dati e lo presenta, interpretato, su uno schermo diviso in due sezioni: trasmissione e ricezione. I più semplici analizzatori di protocollo si limitano a indicare le transizioni di stato, quelli più complessi possono memorizzare intere giornate di traffico da analizzare in un secondo tempo.

Tecnica: analizzatore di immagini

Dispositivo o programma di elaborazione che permette di estrarre informazioni da immagini reali o sintetiche ottenute con tecniche digitali. Le tecniche di analisi di immagini hanno conseguito, specie negli ultimi anni del sec. XX, notevoli progressi in due campi differenti: il primo riguarda il filtraggio e l'elaborazione dell'immagine, in modo da permettere la migliore fruizione del contenuto informativo, eliminando o attenuando il rumore, le interferenze e le distorsioni; il secondo riguarda l'estrazione automatica di informazioni, per ottenere dall'immagine la determinazione automatica di vari parametri di interesse. In questo campo, particolare importanza hanno acquistato le memorie associative, i filtri di novità e gli estrattori di informazioni tridimensionali da serie di immagini stereoscopiche. Le memorie associative consistono in particolari metodi di elaborazione che consentono di riconoscere nell'immagine configurazioni classificabili secondo criteri precedentemente memorizzati; tali memorie bidimensionali vengono dapprima addestrate su una serie di immagini di riferimento, mentre successivamente permettono di rilevare, nelle immagini reali, la presenza di strutture che si avvicinano alle immagini di riferimento stesse. I filtri di novità sono analizzatori che permettono di evidenziare in un'immagine elementi nuovi, eliminando o attenuando il contesto; è così possibile, per esempio, riconoscere l'insorgenza o il transito di oggetti in un campo visivo. L'estrazione di informazioni tridimensionali può essere effettuata ricostruendo i vari piani di profondità a partire da coppie o da serie di immagini stereoscopiche del medesimo scenario; questo tipo di informazioni è utile per ricostruire le caratteristiche globali dello spazio analizzato. Molti metodi di analisi delle immagini sono attuati con la tecnica delle reti neurali artificiali. Gli analizzatori di immagini trovano applicazioni nell'ingegneria biomedica, nella robotica e nei dispositivi militari.

Tecnica cinematografica: analizzatore di immagini

Apparecchio atto a osservare, studiare e misurare, fotogramma per fotogramma, i risultati di una ripresa cinematografica. Esistono analizzatori qualitativi che permettono solamente l'osservazione prolungata dei singoli fotogrammi (proiettori con fermo-fotogramma). Questi apparecchi possono anche proiettare a frequenze inferiori a quella standard per ottenere uno pseudorallentamento nella visione del fenomeno ripreso. Fra questi analizzatori ricordiamo anche la moviola. Esistono inoltre analizzatori quantitativi che permettono, oltre all'osservazione prolungata dei singoli fotogrammi, di effettuare anche misure di spostamenti e rotazioni: si avvalgono di speciali sistemi di proiezione su schermo traslucido sul cui piano vengono messi dei riferimenti, collegati a un indicatore di coordinate x, y e di rotazione. Tali indicazioni possono essere introdotte, anche direttamente, in calcolatori elettronici per l'elaborazione.

Videotecnica: analizzatore di immagini

Dispositivo usato per l'esplorazione, punto per punto, di un oggetto o della sua immagine reale, ai fini della trasformazione di quest'ultima in segnale elettrico. Questi dispositivi si possono classificare in analizzatori a punto luminoso (inglese flying spot scanners) e analizzatori a tubo di ripresa. Negli analizzatori a punto luminoso un fascio di luce, concentrato in una piccola area, si muove sull'immagine da analizzare e la luce trasmessa o riflessa viene convertita in variazione di corrente mediante una cellula fotoelettrica. Negli analizzatori a tubo di ripresa l'immagine del soggetto in esame viene messa a fuoco su una superficie di materiale non conduttore, sensibile alla luce, che si carica elettricamente in modo diverso da punto a punto in funzione dell'intensità luminosa in ciascun punto. Un pennello di luce provvede quindi a scaricare, punto per punto, tale superficie, ricavandone un segnale elettrico che costituisce il segnale video. I tubi elettronici che costituiscono parte integrante di questi analizzatori sono i tubi orthicon e i tubi vidicon.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora