angarìa

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sf. [sec. XIV; dal greco angaréia, tramite il latino tardo angarīa].

1) Nel diritto romano l'obbligo imposto a singoli individui (angaria personale) o alla collettività di una possessio (angaria patrimoniale) di trasportare merci e persone nell'interesse dello Stato. L'onere riguardava i provinciali e i soldati, mentre ne erano esenti i senatori, gli honorati, i veterani, i medici, i professori e alcune altre categorie. Nel Medioevo l'angaria rimase come obbligo di prestare al signore servizi personali di varia natura, solitamente computati in giornate lavorative, gravante sui lavoratori agricoli e specialmente sui servi della gleba. Alcuni tipi di angaria furono aboliti in Europa solo tra il 1789 e la metà del sec. XIX. In particolare, diritto di angaria, diritto del nemico occupante di requisire le navi mercantili neutrali entro l'ambito della sua giurisdizione territoriale di guerra. Oggi il contenuto giuridico di questo diritto si è identificato con quello di requisizione.

2) Per estensione, tassa gravosa, balzello. Raro il senso fig. di oppressione, sopruso, in cui si usa piuttosto la variante angheria.

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