angioplàstica

sf. [sec. XX; angio-+plastica]. Intervento chirurgico di ricostruzione plastica dei vasi sanguigni. Angioplastica transluminale percutanea: tecnica che si applica alle arterie lese dall'arteriosclerosi e che consiste nella dilatazione del segmento di vaso leso mediante un catetere contenente un palloncino; quest'ultimo viene gonfiato a una pressione tale da poter comprimere la placca arteriosclerotica contro la parete risolvendo così l'ostruzione del lume da questa provocata. Nei pazienti colpiti da infarto trattati entro le prime sei ore ha offerto risultati incoraggianti l'uso combinato della tecnica angioplastica coronarica, con il posizionamento dello stent (una sorta di impalcatura semirigida che mantiene aperto il vaso coronarico): attraverso questo tipo di intervento si è riusciti a ottenere la ricanalizzazione coronarica in oltre il 90% dei pazienti trattati. Sebbene questo approccio sia il metodo più comune di trattamento dei restringimenti coronarici patologici, una parte dei pazienti trattati con gli stent va incontro a una riocclusione precoce dell'arteria; per ovviare a questa complicanza, che limita l'efficacia dell'angioplastica nel lungo periodo, ed evitare la necessità di nuovi interventi, si fa ricorso a stent medicati, che rilasciano un antibiotico nella sede del restringimento coronarico.

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