antigrafitizzante

agg. e sm. [da anti-2+grafite]. In metallurgia, denominazione di alcuni elementi chimici, comunemente presenti o aggiunti a una ghisa da fonderia, che hanno la proprietà di stabilizzare il carbonio sotto forma di carburi durante la solidificazione e il raffreddamento di un getto di ghisa, impedendo così la formazione di grafite (carbonio puro). Tali elementi, fra i quali si citano il manganese, il molibdeno, il cromo e il vanadio, si dicono anche “stabilizzanti” del carburo di ferro.

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