aquilóne²

Indice

Lessico

sm. [sec. XIX; da aquila].

1) Oggetto volante più pesante dell'aria, di forma aerodinamica, il cui volo è sostenuto dal vento, vincolato a terra da uno o più cavi di traino. Un aquilone in volo è in equilibrio se sono in equilibrio le tre forze che su di esso agiscono: il peso dell'aquilone, la forza che si esercita sul cavo di traino e la forza del vento. In condizioni di equilibrio un aquilone è in volo con un angolo costante tra il piano orizzontale che passa alla base del cavo di traino e la retta che unisce tale base all'aquilone. La scelta dei materiali per la realizzazione dipende dal modello, dalle sue dimensioni, dalla sua funzione e dalle condizioni meteorologiche in cui dovrà volare. Le velature possono essere realizzate in carta, cartene, seta, politene, tyvek, cotone, nylon da spinnaker. La struttura può essere in legno, canna, bambù, vetroresina, carbonio, resina epossidica.

2) Gavitello provvisto di appendici a forma di ali, impiegato per rendere visibile un oggetto in mare, per esempio la cima di un cavo di salvataggio ai naufraghi.

Storia e tecnologia

I primi aquiloni furono creati probabilmente in Cina nel I millennio a. C. E ancor oggi l'aquilone è assai diffuso in Oriente ed Estremo Oriente, dove vige la pratica di far volare in particolari periodi dell'anno piccoli aquiloni combattenti: il gioco consiste nel catturare il cavo dell'aquilone avversario e tagliarlo o costringere l'aquilone all'atterraggio; la posta in gioco è l'aquilone stesso. Fino all'inizio del sec. XX gli aquiloni sono stati gli unici mezzi costruiti dall'uomo e più pesanti dell'aria capaci di volare in modo prevedibile e controllabile. Questa qualità principale, insieme alla semplicità costruttiva, all'adattabilità dei modelli ai materiali locali e a una tecnologia facilmente trasmissibile, ne ha determinato sia la diffusione in quasi tutti i Paesi del mondo sia la grande varietà di utilizzazioni, significati, varianti e tecniche costruttive. Così gli aquiloni sono stati usati nel corso del tempo per trainare imbarcazioni, per spaventare nemici, per pescare, per salvare naufraghi, per fotografare dall'alto, per portare in quota strumenti meteorologici, per segnalare, per sollevare antenne radio, per contrabbandare merci, per infiltrarsi nelle linee nemiche, per passare cavi da una sponda all'altra di un fiume, per scopi pubblicitari, per catturare i fulmini, per sperimentare il volo a motore e il volo planato, ma anche, con un significato animistico, come mezzo per entrare in contatto col mondo degli dei, con l'anima delle cose, con il soprannaturale, usando il destino del volo come auspicio per il futuro. Nuove conoscenze aerodinamiche e intenzioni progettuali diversificate hanno portato nel corso del sec. XX alla creazione di forme di aquilone differenziate in modo radicale dalla classica “losanga”: i “box di Hargrave” (piani orizzontali portanti e verticali stabilizzanti, piani di coda, stabilità con venti forti, elevata portanza, grandi dimensioni), l'“ala di Rogallo” (diedro alare autostabile, adattabilità della vela al vento, ali indipendenti, utilizzabilità di un'ampia gamma di venti), i “profili alari” di Domina Jalbert (utilizzazione di profili già usati in aviazione, assenza di una struttura di sostegno rigida, volo zenitale, grande portanza). Tali forme sono le matrici di altrettante famiglie di aquiloni differenziatesi nel corso del tempo in numerose varianti interne. Per dare soltanto alcuni esempi, dalla “losanga” sono nati i combattenti, i primi acrobatici, gli aquiloni piani con più longheroni o traverse; dal “box” sono derivati gli aquiloni ascensionali di Cody, ma anche, all'inizio del sec. XX, alcuni dei primi aeroplani; dall'“ala di Rogallo”, i delta e una nuova generazione di acrobatici, nonché i deltaplani; dai “profili alari”, infine, sono nati i Parafoil, gli Stratoscoop, alcuni acrobatici e i paracadute direzionali. § Nella nostra cultura sociale la funzione prevalente di un aquilone è quella di gioco per ragazzi. Ma a partire dall'inizio degli anni Ottanta del sec. XX e soprattutto in Occidente, la diffusione degli aquiloni acrobatici ha via via interessato fasce d'età più adulte, fino alla creazione di campionati mondiali per aquiloni acrobatici in Europa e in America del Nord.

L. Spaggiari, Il libro degli aquiloni, Milano, 1974; J. P. Mouvier, Aquiloni, Milano, 1976; O. Olivieri, Gli aquiloni, Firenze, 1980; M. Angeletti, I colori del vento, Milano, 1984; G. Accascina, Aquiloni, Roma, 1989.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora