aratura

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Lessico

sf. [sec. XIV; da arare]. L'operazione agricola compiuta con l'aratro e il periodo in cui si compie. Anche il terreno arato.

Agraria

A seconda che interessi uno strato di terra più o meno profondo, viene detta superficiale (10-12 cm), media (20-35 cm) e profonda (oltre 35 cm). In teoria con l'aratura si dovrebbero tagliare, dal terreno non ancora lavorato, delle fette continue di terra, sollevandole e rivoltandole facendo loro compiere una rotazione di 135º e lasciandole poi sul terreno inclinate a 45º, al fine di ottenere che fra le porzioni inferiori di due fette contigue resti immagazzinato il massimo volume di aria e di esporre agli agenti atmosferici la maggior superficie possibile di terra. In pratica solo con le terre argillose ci si avvicina a questo risultato, in quanto bisogna tenere conto dell'azione di disgregamento della terra a contatto con gli organi dell'aratro. La tecnica dell'aratura si diversifica in più sistemi a seconda dei risultati che si vogliono conseguire e degli attrezzi che si usano "Per gli schemi dell'aratura vedi pg. 338 del 2° volume." : "Per gli schemi dell'aratura vedi il lemma del 2° volume." aratura in prose colmando, per ottenere il campo baulato, cioè leggermente convesso al centro; aratura in prose scolmando, per ridurre la baulatura del campo; aratura alla pari, effettuata con un aratro doppio o con un aratro voltaorecchio. Le fette vengono tutte rivoltate dalla medesima parte e in tal modo il terreno non riceve alcuna baulatura.

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