arco (geologia)

Indice

curvatura laterale del piano assiale di una piega dovuta a mutamento di direzione della stessa.

Arco vulcanico

Nell'ambito della tettonica delle placche, l'arco vulcanico rappresenta uno degli elementi del sistema arco-fossa, struttura tettonica sempre associata con un margine di tipo convergente. Quando una placca oceanica subduce, cioè sprofonda, al di sotto di un'altra placca, sia essa oceanica oppure continentale, va a penetrare in una zona con temperature assai più elevate di quelle litosferiche e, a profondità comprese tra 150 e 300 km, subisce un processo di fusione parziale. Il materiale fuso, più leggero di quello circostante, tende a risalire verso l'alto e, attraverso le fratture della litosfera, dà origine a corpi intrusivi batolitici o sbocca in superficie dove dà vita a un vulcanesimo di tipo calcalino. In questa zona si rilevano sempre forti anomalie gravimetriche negative, e forti anomalie magnetiche positive. La fuoriuscita di lava in superficie porta all'edificazione di apparati vulcanici. Morfologicamente questi si dispongono in festoni arcuati con la convessità rivolta verso la zona di subduzione, dando origine agli archi insulari (o oceanici) se l'insieme dei vulcani costituisce un arcipelago di isole che poggia su litosfera di tipo oceanico, oppure agli archi magmatici (o continentali) se invece poggia su crosta continentale. Nel primo caso il vulcanesimo è caratterizzato da basalti e, in minor grado, da andesiti, nel secondo caso, per fenomeni di interazione tra il magma in risalita e la crosta continentale, più acida, il vulcanesimo è di tipo andesitico e riolitico. Esempi di archi insulari sono dati, per esempio, dalle Isole della Sonda, nel Pacifico meridionale, o dall'arcipelago del Giappone, nel Pacifico occidentale. Un esempio di arco magmatico è quello della Cordigliera Andina, in America Meridionale.

Arco naturale

Forma secondaria del modellamento terrestre che mostra, talora, una somiglianza con le costruzioni artificiali. Gli archi naturali derivano dalla degradazione meteorica selettiva di rilievi rocciosi, operata sia dalle acque meteoriche e correnti, sia dal vento; le rocce che maggiormente consentono la formazione di archi naturali sono le arenarie, i calcari, le dolomie e più raramente i graniti. Gli archi naturali sono molto frequenti lungo le coste a falesia (archi costieri), dove l'azione smantellatrice del moto ondoso provoca lo sfondamento di caverne o grotte costiere scolpite nel corpo di punte o propaggini minori della costa stessa. Esempi di archi naturali sono altresì frequenti nelle regioni carsiche; la loro origine è in tal caso generalmente dovuta al crollo parziale delle volte di cavità e gallerie naturali dovute a corrosione sotterranea. L'arco naturale più lungo che si conosca è il Landscape Arch nell'Utah (Stati Uniti), con luce di 90 m e altezza di 36.

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