aridocoltura

sf. [arido+coltura, calco dell'inglese dry farming]. Complesso degli accorgimenti e pratiche diverse atti a salvaguardare la poca umidità che giunge al suolo con le precipitazioni e a utilizzare e valorizzare al massimo le scarse riserve idriche già esistenti nelle regioni semiaride (precipitazioni annue comprese fra i 250 e i 500 mm). Nelle regioni dove non è possibile, per diverse cause, attuare l'irrigazione (Australia centrale, Stati Uniti sudoccidentali, alcune regioni dell'Africa, dell'India e dell'ex Unione Sovietica) l'aridocoltura permette vari tipi di colture (cotone, cereali, erbe foraggere): è necessaria però una specifica scelta sia delle piante sia dei sistemi colturali, per esempio facendo coincidere la fase di sviluppo con il periodo delle piogge e scegliendo piante a comportamento xerofilo. Si attua modificando il ciclo biologico delle piante con oculate potature; salvaguardando l'umidità del suolo; avendo particolare cura per la sistemazione della superficie e per i lavori di preparazione del suolo; programmando sistemi, densità ed epoche di semina, lavori di coltivazione e concimazione. L'aridocoltura è una tecnica largamente attuata anche nell'Italia meridionale e insulare.

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