Descrizione generale

Modo e tecnica con cui si intrecciano i fili di trama e di ordito di un tessuto prodotto su telaio. L'armatura si esegue preventivamente su carta millimetrata a quadretti: ciascun quadretto rappresenta un incrocio tra i fili di trama, detti anche semplicemente trama, e i fili di ordito, detti anche fili di catena o semplicemente fili; ogni fila di quadretti in senso verticale rappresenta un filo di ordito e ogni fila di quadretti orizzontali rappresenta un filo di trama. Di norma, i quadretti pieni indicano il passaggio del filo di ordito sopra quello di trama ottenendosi così un punto di legatura del tessuto (effetto di catena o levata), mentre il passaggio del filo di trama sopra quello di ordito viene indicato con un quadretto vuoto (effetto di trama o abbassata). L'ordito si legge da sinistra a destra e la trama dal basso verso l'alto. In tutte le armature si deve determinare il “rapporto”, cioè il numero minimo di fili di ordito e di trama necessari per rappresentare l'intreccio del tessuto; questo rapporto si ripete per tutta l'estensione del tessuto. Si dice briglia il tratto di filo o di trama non legato; “portata di una briglia di ordito” è pertanto una serie consecutiva di caselle piene disposte sulla stessa fila di ordito mentre “portata di una briglia di trama” è una serie di caselle vuote disposte sulla stessa fila di trama. Più le portate sono piccole e più il tessuto sarà legato e consistente. Si definisce “scoccamento” la distanza calcolata tra due punti di legatura che cadono sul filo di trama o sul filo di ordito successivi a quello preso come inizio, per cui la distanza viene misurata sempre secondo una linea diagonale. Le armature fondamentali, dalle quali vengono ricavate tutte le altre, sono la tela o taffettà, la saia o spina, e il raso o satin.

Armatura tela e derivate

L'armatura tela "Per l'armatura tela vedi schema al lemma del 2° volume " "Per l'armatura tela vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ha il minimo rapporto possibile: due soli fili di ordito e due di trama. Per fabbricare un tessuto in tela, basta dividere i fili di ordito in dispari e pari e quindi sollevare (levata) una volta gli uni e una volta gli altri, inserendo sempre fra loro una trama. Le armature derivate dalla tela si realizzano in tre differenti modi: aumentando il numero delle trame inserite nella stessa apertura per cui si ottengono i reps di ordito che possono essere regolari "Per i reps di ordito regolari vedi schema al lemma del 2° volume." "Per i reps di ordito regolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." o irregolari "Per i reps di ordito irregolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ; "Per i reps di ordito irregolari vedi schema al lemma del 2° volume." aumentando la portata delle briglie di trama per cui si hanno i reps di trama regolari "Per i reps di trama regolari vedi schema al lemma del 2° volume." "Per i reps di trama regolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." o irregolari "Per i reps di trama irregolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ; "Per i reps di trama irregolari vedi schema al lemma del 2° volume." aumentando le portate sia di ordito sia di trama, per cui si hanno i natté regolari "Per i nattéregolari vedi schema al lemma del 2° volume." "Per i natté regolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." o irregolari "Per i natté irregolari vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per i nattéirregolari vedi schema al lemma del 2° volume."

Armatura saia e derivate

Le armature saia "Per l'armatura saia vedi schema al lemma del 2° volume " "Per l'armatura saia vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." presentano i punti di legatura disposti sulla diagonale del quadrato che forma il rapporto. La saia di rapporto minimo è quella da tre (tre fili e tre trame). Si hanno anche saie da quattro, cinque, e più fili. Le armature derivate si ottengono sia per aggiunta di punti sia per ampliamento. Nel primo caso si hanno gli spigati e le levantine: gli spigati si formano aggiungendo a una saia semplice di partenza uno o più punti di legatura continui "Per gli spigati vedi schema al lemma del 2° volume." "Per gli spigati vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." diminuendo così la portata delle briglie di trama. Se si aggiunge a ogni filo di una saia semplice di rapporto pari un numero di punti uguale alla metà del rapporto meno uno, si ottiene l'armatura più importante della tessitura laniera, la batavia "Per la batavia vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per la batavia vedi schema al lemma del 2° volume." Le levantine semplici si ottengono aggiungendo a ogni filo o a ogni trama dei punti di legatura continui o non fra loro "Per le levantine vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per le levantine vedi schema al lemma del 2° volume." Ne risultano due o più nervature in ciascun rapporto, a differenza degli spigati nei quali se ne ha una sola. Le levantine operate "Per le levantine operate vedi schema al lemma del 2° volume." "Per le levantine operate vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." si ottengono disponendo il motivo desiderato secondo la diagonale del rapporto e aggiungendo quindi dei punti di legatura in modo tale da sopprimere le lunghezze eccessive delle briglie che ne potrebbero derivare. Nel secondo caso, cioè per ampliamento della saia, si ottengono i diagonali semplici o derivati, dove l'intreccio obliquo ha sempre, con l'orizzontale, un angolo superiore ai 45º e il rapporto è rettangolare anziché quadrato. I diagonali semplici si costruiscono sulla base di una saia ampliata aumentando il numero delle trame. Per esempio, nella saia da tre può venire duplicato, triplicato e quadruplicato il rapporto di trama e si possono aggiungere sull'ordito nuovi punti di legatura "Per il rapporto di trama vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per il rapporto di trama vedi schema al lemma del 2° volume." Similmente si opera con le saie da quattro, cinque, ecc. I diagonali derivati si ottengono dai diagonali semplici aggiungendo alcuni punti di legatura in modo da diminuire opportunamente la portata delle briglie "Per la portata delle briglie vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per la portata delle briglie vedi schema al lemma del 2° volume."

Armatura raso e derivate

L'armatura raso differisce dalla saia e dalla tela per lo “scoccamento”: nella tela e nella saia, come è stato già detto, lo scoccamento è sempre uguale a uno, mentre nel raso è sempre maggiore di uno per cui i punti di legatura risultano disposti secondo un ordine sparso. Va ricordato che i numeri rappresentanti scoccamento e rapporto debbono sempre essere primi fra loro. Il raso di minor rapporto è il raso da cinque per cui gli scoccamenti possibili sono due e tre "Per il raso di minor rapporto vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per il raso di minor rapporto vedi il lemma del 2° volume." Per stabilire dove cadono i punti di legatura e calcolare quanti ne siano necessari, si parte dal primo punto e si misura il filo di ordito o quello di trama successivi segnando il secondo punto dove cade la cifra 2 o 3, a seconda dello scoccamento desiderato. Se l'operazione viene eseguita correttamente si devono trovare tanti punti segnati quanti sono i fili del rapporto di armatura e distribuiti regolarmente su ciascun filo e su ciascuna trama "Per il filo e la trama vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per il filo e la trama vedi il lemma del 2° volume." Si possono avere rasi a più scoccamenti, cioè armature a rapporto rettangolare, dove gli scoccamenti sono due o più di due ma sempre tali che la loro somma sia numero primo con il rapporto di armatura. Fra le armature derivate vi sono: i satinati che hanno per base un'armatura raso semplice, attorno a ciascun punto della quale vengono aggiunti nuovi punti per diminuire la portata delle briglie "Per i satinati vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ; "Per i satinati vedi il lemma del 2° volume." i rasati a più motivi, che si ottengono da un raso a più scoccamenti disponendo due o più motivi nella medesima direzione "Per i rasati vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ); "Per i rasati vedi il lemma del 2° volume." i rasati su fondo ampliato, che si realizzano segnando un raso semplice dopo aver raddoppiato, triplicato, quadruplicato il rapporto originario e aggiungendo dei motivi per limitare la lunghezza eccessiva delle briglie "Per i rasati su fondo ampliato vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." ; "Per i rasati su fondo ampliato vedi il lemma del 2° volume." i reps diagonali, che si ottengono prendendo come base un raso di rapporto dispari con scoccamento 2 orizzontale e aggiungendo a ogni punto, in filo o in trama, tanti punti quanto basta per raggiungere il successivo punto di legatura "Per i reps diagonali vedi lo schema a pg. 443 del 2° volume." . "Per i reps diagonali vedi schema al lemma del 2° volume."

Classificazione dei tessuti

In base al tipo di armatura i tessuti vengono classificati in quattro categorie: 1) tessuti semplici, costituiti da due soli elementi, trama e ordito, che si intrecciano fra loro secondo un'armatura fondamentale; 2) tessuti derivati, costituiti da due soli elementi ma con intreccio derivato da una delle tre armature fondamentali (per esempio reps, saia, batavia, rasati, ecc.): sono tessuti derivati anche i goffrati e i crêpes; 3) tessuti composti, costituiti da tre o più elementi: comprendono i tessuti a doppia faccia per ordito e per trama, tessuti doppi, multipli, con elementi di ripieno, broccati, velluti e ciniglie; 4) tessuti ad armature combinate, che comprendono svariati tipi ottenuti con opportune disposizioni e con effetti caratteristici: tessuti ad armature diverse, tessuti rigati, a quadri, piqués, pieghettati, tessuti a coste, ecc. Per la produzione del tessuto, una volta stabilita l'armatura desiderata, è necessario tener conto della natura delle fibre, del titolo e della torsione dei filati che si impiegano, della riduzione dei fili di ordito e di trama (numero per centimetro), dei colori e infine della tensione con la quale vengono lavorati.

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