aromaterapìa

sf. [sec. XX; aroma+terapia]. Branca della medicina erboristica che impiega oli essenziali puri (detti anche essenze) estratti da piante, fiori, frutti o spezie: dal momento che sono proprio le componenti volatili contenute in questi oli a conferire il profumo alla materia prima vegetale, la disciplina che ne fa uso a fini curativi prende il nome di aromaterapia. Le essenze possono esplicare la loro azione benefica per semplice inalazione, in quanto si ritiene che le loro molecole odorose raggiungano il sistema limbico, sito nel cervello, influendo su stato d'animo e capacità di concentrazione; in alternativa vengono disperse nell'acqua del bagno, applicate localmente tramite impacchi caldi o freddi, mescolate a creme, shampoo e lozioni, o infine aggiunte in piccole quantità a un olio vegetale leggero (perlopiù olio di vinaccioli, girasole o mandorle dolci), detto carrier, per la somministrazione tramite massaggio. Quest'ultimo sistema viene considerato particolarmente efficace perché associa l'effetto rilassante della manipolazione fisica alle proprietà specifiche degli oli essenziali, che con le loro molecole di piccolissime dimensioni verrebbero assorbite attraverso la cute per poi entrare in circolo in un tempo variabile da 20 minuti a qualche ora, a seconda della sostanza utilizzata. L'aromaterapia si differenzia dall'aromatologia in quanto non prevede in alcun caso la somministrazione di medicamenti per via interna. Nonostante si possa trarre giovamento dall'utilizzo di un singolo olio essenziale, si raccomandano miscele di più ingredienti in quanto la sinergia che si crea in questi casi potenzia l'effetto complessivo. Anche se l'impiego di unguenti e sostanze fragranti è documentato presso moltissime culture, dagli antichi Cinesi agli Indiani d'America, dai Greci agli Egizi, il termine aromaterapia è stato coniato solo intorno al 1920 dal chimico francese René Maurice Gattefossé, che si interessò alla composizione degli oli volatili dopo aver sperimentato in prima persona le proprietà risanatrici della lavanda. I risultati dei suoi studi furono divulgati nel volume Aromatherapie (1928), che tuttavia fu quasi del tutto ignorato dai contemporanei. A riportare in auge le ricerche di Gattefossé, all'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, fu il medico Jean Valnet, a sua volta autore di un libro dallo stesso titolo in cui espose i successi ottenuti con l'uso degli oli essenziali nella cura dei soldati feriti durante la prima guerra mondiale. Si deve invece all'austriaca Marguérite Maury, studiosa di biochimica ed esperta di cosmesi, l'abbinamento aromaterapia-massaggio. La ricerca ha confermato il potere delle fragranze inalate di influire sulla psiche e forse anche di innalzare la soglia del dolore; quanto invece all'applicazione locale, la medicina ufficiale ritiene sia in grado di determinare solo lievi variazioni farmacologiche a livello sistemico, e si dimostra scettica riguardo alla possibilità di curare per questa via patologie specifiche.

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