asimmetría

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sf. [sec. XVIII; a- privativo+ simmetria]. Assenza di simmetria o di relazione proporzionale fra più oggetti o parti di un oggetto. In particolare: A) In anatomia, mancanza di similarità o di corrispondenza degli organi, o loro parti, che normalmente sono simili in entrambi i lati di un organismo. Asimmetria cromatica, diversità nel colore dell'iride degli occhi. Asimmetria encefalica, diversità delle due parti del cervello, che non hanno la stessa grandezza. B) In organizzazione aziendale, sproporzione tra ricorso all'indebitamento e ricorso ad aumenti di capitale sociale in funzione dell'aumento del fatturato. C) In statistica, si parla di asimmetria relativamente a una distribuzione di frequenza caratterizzata dalla concentrazione delle osservazioni intorno ai valori più piccoli (asimmetria positiva) o intorno ai valori più grandi (asimmetria negativa). L'asimmetria esiste pertanto quando i valori della media, della moda e della mediana non coincidono. Il grado di asimmetria si può misurare in diversi modi: rapportando la differenza fra media e mediana allo scarto quadratico medio; mediante l'indice β₁ (o la sua radice quadrata) pari al rapporto fra il quadrato del terzo momento intorno alla media e il cubo del secondo momento; mediante l'indice x, elaborato da K. Pearson e dato dalla seguente espressione:

dove β₂ è uguale al rapporto fra il quarto momento e il quadrato del secondo momento (tutte queste misure assumono valore nullo in assenza di asimmetria).

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