autovèlox®

sm. inv. [sec. XX; auto-+ latino velox, veloce (riferito alla velocità dei mezzi di trasporto)]. Nome commerciale usato per designare i dispositivi utilizzati dalle forze di Polizia per individuare eventuali infrazioni al Codice della strada relative alla velocità degli autoveicoli. Schematicamente l'autovelox è costituito da un dispositivo elettro-ottico che comprende un emettitore di due raggi laser paralleli distanziati fra loro e diretti ortogonalmente all'asse della strada; quando un veicolo transita i raggi vengono interrotti in rapida successione, sufficiente però a determinare un preciso intervallo di tempo registrato su di un tachigrafo elettronico; questo mette in azione un dispositivo che fa immediatamente entrare in funzione una macchina fotografica alla quale è collegato via cavo per evitare interferenze esterne. Poiché la macchina fotografica è angolata in posizione opportuna, l'autovelox scatta simultaneamente una foto sulla quale appaiono l'auto segnalata, la sua targa, il giorno, l'ora e soprattutto la velocità alla quale procedeva; poiché è possibile il verificarsi di eventuali errori, le attuali norme del Codice della strada consentono una tolleranza del 5% sulla velocità registrata. Sebbene si tratti di apparecchiature molto sofisticate e affidabili è possibile che effettuino registrazioni “sbagliate” nel caso di traffico intenso o in presenza di due o più vetture sullo stesso piano di osservazione; infatti, se il veicolo più esterno rispetto all'autovelox è quello in eccesso di velocità, ma è parzialmente coperto da quello più vicino all'apparecchio, questo entra in funzione inviando il comando alla macchina fotografica la quale però è “costretta” a riprendere nella foto l'auto in marcia regolare che copre l'altra; tuttavia sulla foto scattata compariranno i dati di velocità registrati per l'automobile che ha commesso l'infrazione; per tale motivo la Giurisprudenza ha sancito l'obbligo della presenza di un agente del traffico cui spetti il compito di controllare e valutare la situazione. Sono oggi in uso anche autovelox dotati di macchine fotografiche in grado di scattare particolari fotografie a sfondo chiarissimo che evidenziano la densità dei gas di scarico degli autoveicoli con motore diesel; un dispositivo simile ai densimetri per aeriformi valuta l'intensità della “macchia” impressa sulla fotografia ed è in grado di stabilire se l'emissione è conforme ai limiti fissati per legge, in caso contrario fa stampare il dato relativo all'entità dell'infrazione. Al fine di evitare violazioni dei principi in materia di diritto alla riservatezza è stata vietata, la spedizione, unitamente al verbale, della fotografia scattata al momento dell'infrazione.

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