avambràccio

sm. [sec. XIX; avan-+braccio]. Parte dell'arto superiore del corpo umano, posta tra il gomito e il polso, dalla forma simile a un cono appiattito. In essa si possono distinguere una faccia volare (che si continua con la palma della mano) e una dorsale. L'impalcatura scheletrica è costituita dal radio (all'esterno, quando il palmo è volto verso l'alto) e dall'ulna o cubito (internamente); attorno a tali ossa si trovano i muscoli flessori, pronatori ed estensori. Tra i muscoli dell'avambraccio vi sono anche quelli destinati ai movimenti della mano e delle dita. All'innervazione partecipano i nervi mediale, radiale, ulnare e i loro rami; la vascolarizzazione è garantita dalle arterie radiale e ulnare, il cui sangue è poi raccolto dalle vene basilica, mediana, radiale e ulnare. § Si dicono avambraccia, per analogia, anche le corrispondenti parti anatomiche non solo dei Primati ma anche, in genere, dei Tetrapodi.

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