avulsióne

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sf. [dal latino avulsío-ōnis, da avellĕre, strappare].

1) Distacco violento; asportazione; in particolare: A) in medicina, asportazione di una struttura anatomica, o di una sua parte, per strappamento: avulsione dentaria, si effettua quando il dente è gravemente compromesso dalla carie o è eccessivamente mobile per periodonziopatia in caso di lesioni periodontali (granulomi, cisti, suppurazioni, ecc.). B) In etnologia, avulsione dei denti, pratica rituale seguita da alcuni gruppi etnici (vedi mutilazione). C) In geomorfologia, processo di distacco di un terreno prossimo all'alveo di un fiume, causato dalla violenza delle acque fluviali.

2) In diritto, un modo di acquisto della proprietà a titolo originario consistente nell'incremento di un fondo per l'unione a esso di una porzione di terra portata dalla corrente di un fiume. Il proprietario che ne beneficia deve però corrispondere al proprietario del fondo da cui la terra si è staccata una somma pari al maggior valore acquisito dal suo fondo (Codice Civile, articolo 944). In caso di formazione di un'isola, questa rimane al proprietario del fondo da cui si è staccata la porzione di terreno che l'ha originata.

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