bùlgaro

Indice

Lessico

agg. e sm.

1) Proprio della Bulgaria; abitante o nativo della Bulgaria; la lingua parlata in Bulgaria.

2) Cuoio pregiato, di colore rosso, impiegato in pelletteria e in legatoria. Ha un caratteristico profumo, dovuto alla conciatura con scorza di salice e betulla. In profumeria è nota con questo nome, e anche come cuoio di Russia, un'essenza di gradevole aroma.

Linguistica

Il bulgaro è una delle lingue slave del gruppo meridionale, che solo a occidente si trova ancora a contatto con un altro Paese slavo (Iugoslavia), mentre a nord una lingua romanza, il romeno, la separa dal restante mondo slavo. La storia della lingua bulgara al suo inizio appare strettamente legata alla più antica documentazione di tutte le lingue slave e alla creazione della prima lingua slava letteraria. Infatti, quando nel sec. IX i fratelli Cirillo e Metodio fecero la celebre traduzione della Bibbia, si servirono di un dialetto slavo-macedone dei dintorni di Salonicco molto vicino al bulgaro, e alcuni dei manoscritti dei testi slavi più antichi presentano evidenti le caratteristiche bulgare. Di grande rilevanza nell'evoluzione storica di questa lingua slava sono stati i contatti e i rapporti con le altre lingue balcaniche, anche non slave, con conseguenti reciproci influssi che hanno portato al progressivo avvicinamento e alla compenetrazione di tradizioni linguistiche in origine anche completamente diverse. I tratti più caratteristici del bulgaro, che si scrive in alfabeto cirillico, sono: la scomparsa della declinazione nominale e il conseguente uso di preposizioni per esprimere i rapporti grammaticali e sintattici; la scomparsa dell'infinito per cui i costrutti con l'infinito vengono normalmente risolti con la congiunzione da e il verbo di modo finito; il futuro formato con l'ausiliare volere; lo sviluppo fonetico degli antichi nessi tj e dj in št e žd.

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