baccante

sf. [sec. XV; dal latino bacchans-antis, propr. ppr. di bacchāri, celebrare Bacco]. Nell'antica Grecia le donne, dette anche menadi (folli), che eseguivano i culti orgiastici del dio Bacco o Dioniso. Per estensione, donna in preda a passione furente; sensuale, scomposta: “discinta, pazza come una baccante” (Alvaro). Raro e lett. come agg. m. e f., invasato, furioso: “sono baccante per l'allegrezza” (Cesarotti). § Le notizie sulle baccanti non sempre distinguono tra realtà mitiche e realtà storiche, per cui spesso si confondono baccanti mitiche (quasi un corteo al seguito di Dioniso) e baccanti storiche (associazioni cultuali, o tiasi, del dio). L'azione delle baccanti era determinata da uno stato di possessione: invasate dal dio, ritualmente acconciate, compivano atti caratteristici, tra cui sono spesso ricordati l'oribasia (corsa per le selve montane) e l'omofagia (sbranamento e consumazione delle carni crude di un animale rappresentante Dioniso).

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