baionétta

Indice

Lessico

sf. [sec. XVII; dal francese baïonnette, dal nome della città di Bayonne, dove inizialmente fu fabbricata].

1) Arma bianca atta a essere innestata in volata a fucili e moschetti e impiegata per il combattimento ravvicinato. In particolare loc.: baionetta in canna, inastata; anche come comando militare; assalto alla baionetta, usando il fucile con la baionetta come arma d'assalto. Per estensione, specialmente al pl., soldato: il condottiero disponeva di centomila baionette; l'esercito, la forza delle armi: “coll'aiuto delle baionette francesi” (Nievo).

2) Nella tecnica, innesto a baionetta, tipo di innesto tondo costituito da due o più alette (razze) equidistanti disposte su un pezzo cilindrico che viene bloccato in una sede pure cilindrica nella quale sono ricavati dei vani di dimensioni opportune. Quando il pezzo, dopo l'introduzione, viene ruotato di un certo angolo si blocca.

3) Nella tecnica fotocinematografica, particolare importanza ha assunto, nelle macchine fotografiche a obiettivi intercambiabili, l'attacco a baionetta degli obiettivi al corpo macchina. Rispetto all'attacco a vite, quello a baionetta è infatti molto più rapido e, poiché garantisce il perfetto posizionamento dell'obiettivo, rende possibile lo scambio di informazioni tra quest'ultimo e il corpo macchina, necessario al corretto funzionamento dei complessi automatismi impiegati.

Storia

Inventata nel 1600, la baionetta fu adottata nel 1601 da un reggimento francese e da uno svedese e divenne di uso generale nel 1640-47. I primi modelli, detti “a toppa”, erano costituiti da un pugnale con impugnatura cilindro-conica, di misura tale da incastrarsi nella bocca dell'arma, il che impediva di caricare e sparare con la baionetta innestata, per cui, nel 1688 fu inventata la baionetta a calza, successivamente perfezionata nel 1703. Questa baionetta, detta anche “alla Vauban”, era costituita da una lama a sezione triangolare, non tagliente, avente al posto dell'impugnatura un cilindro cavo di misura tale da investire l'estremità della canna. Nel 1750, perfezionato il sistema di innesto, la lama fu distanziata maggiormente dall'asse della canna e affilata ai lati. Nel 1855 si diffuse l'attacco moderno, costituito da un blocchetto a T situato inferiormente alla canna, destinato a incastrarsi in una scanalatura ricavata sul dorso dell'impugnatura della baionetta e quindi bloccato con un fermo trasversale comandato da un pulsante. La baionetta tornava ad assumere così l'aspetto e la funzione di pugnale . Un sistema particolare è quello del moschetto italiano 91/38, che ha una baionetta a sezione triangolare, collegata alla canna mediante un attacco pieghevole. Dopo la prima guerra mondiale, diminuita l'importanza dell'attacco all'arma bianca, la baionetta è stata progressivamente ridotta in lunghezza. In Italia la baionetta è tuttora considerata arma da guerra.

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