barbagianni

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sm. inv. [sec. XIV; barba+Gianni, abbreviativo di Giovanni].

1) Nome degli Uccelli Strigiformi (Tyto alba) della famiglia dei Titonidi e in particolare di quelli appartenenti al genere Tyto. § Lungo sino a 35 cm, il barbagianni (Tyto alba) si distingue soprattutto per il disco facciale assai ampio, cuoriforme, su cui spiccano dei grandi occhi neri; mancano invece i ciuffetti tipici di altri strigiformi. Il piumaggio, sofficissimo e abbondante, è fulvo superiormente; inferiormente può essere bianco (per esempio nella forma solitamente rinvenibile in Italia) oppure fulvo; assai lunghe e robuste sono le zampe. Il barbagianni conduce un'esistenza prevalentemente notturna, spostandosi con volo silenziosissimo a caccia di piccoli mammiferi, uccelli e altri vertebrati; il suo richiamo è assai particolare e ricorda un uomo che russa, o che respira affannosamente. Nidifica per lo più nei sottotetti, tra le rovine, nei campanili, al riparo dalla luce e in posti frequentati dall'uomo. Depone, in primavera-estate, sino a un massimo di 7 uova. In Italia è un animale comunissimo nelle campagne e nelle città. Questa specie è diffusa in quasi tutto il mondo. Specie simili sono Tyto capensis, dell'Africa meridionale, e Tyto novaehollandiae dell'Australia.

2) Fig., scioccone, balordo; anche persona di aspetto fastidioso o pesante da sopportare.

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