barbo o bàrbio

sm. [sec. XV; da barba]. Genere (Barbus) di Osteitti della famiglia dei Ciprinidi, la cui specie più nota è il barbo comune (Barbus barbus plebeius), dal corpo fusiforme e idrodinamico, ma nello stesso tempo massiccio. La bocca è situata sul lato inferiore della testa ed è provvista di due paia di lunghi barbigli; la colorazione è verdastra sul dorso, più chiara sui fianchi e quasi bianca sul ventre; può raggiungere la lunghezza di 80 cm e il peso di 5 kg; vive nei fiumi e nei laghi dell'Europa centro-meridionale, sempre in prossimità del fondo sabbioso o ghiaioso, nutrendosi di vegetali e piccoli invertebrati. Nel periodo dell'accoppiamento, che avviene in primavera, i barbi compiono brevi migrazioni, risalendo i corsi d'acqua in cui vivono e deponendo le uova fra i ciottoli del fondo. Nelle acque italiane è presente anche un'altra specie, il barbo canino (Barbus meridionalis, sottospecie caninus), che si distingue dalla precedente per le minori dimensioni e per alcune macchie scure sul dorso e sui fianchi.

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