barile¹

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sm. [sec. XIV; dal francese baril].

1) Recipiente costituito di doghe ricurve tenute assieme da cerchi metallici, adatto a tenere conservate varie sostanze: un barile d'olio, di acciughe; riempire, vuotare i barili; scarica barili, vedi scaricabarile; barile ardente, botte piena di materia esplosiva che gli assediati gettavano sugli assalitori dall'alto delle mura.

2) Il contenuto del recipiente e la sua quantità: un barile d'olio. Prima dell'introduzione del sistema metrico decimale, valeva come unità di misura di capacità, specialmente per vino e olio, ma anche per olive, cereali, ecc., con valori diversi secondo i luoghi, i tempi e l'oggetto da misurare; in Italia variava da 30 a 70 l. Oggi designa i fusti di vino da mezzo ettolitro; il mezzo barile equivale a 25 l.

3) Misura di volume usata specialmente per le navi cisterna, che oggi coincide generalmente col barrel inglese.

4) Moneta d'argento di 3,50-2,72 g e del valore di 12 soldi e 6 denari, emessa a Firenze nel 1505. Porta al recto il giglio e al verso San Giovanni che battezza Gesù. Fu detta barile o gabellotto in quanto corrispondente al dazio per un barile di vino. Il barile fu imitato ad Urbino dove, dal nome dei Montefeltro, fu detto feretrano.

5) In ottica, distorsione a barile, tipo di aberrazione ottica.

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