basòfilo

agg. [sec. XX; baso-+-filo]. Cellula del sangue appartenente ai leucociti (globuli bianchi), caratterizzata da un nucleo di forma irregolare con granulazioni colorabili da coloranti basici. Interviene nell' induzione dell'allergia. Nella sua membrana cellulare si trovano infatti recettori per le immunoglobuline (IgE), anticorpi prodotti dall'organismo in seguito all'introduzione di una sostanza con caratteristiche di antigene. La prima esposizione provoca solo la produzione di IgE, che vengono catturate dai basofili, dove rimangono quiescenti. Quando l'antigene viene introdotto una seconda volta, trova gli anticorpi già formati e vi si lega. Tale legame induce la fuoriuscita dai basofili di istamina e di altre sostanze con azione vasoattiva e infiammatoria, che provocano per esempio la contrazione della muscolatura liscia nelle ramificazioni bronchiali (con sviluppo di asma), la vasodilatazione e l'aumento della permeabilità capillare (cui conseguono edema e abbassamento della pressione arteriosa) eccetera.

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