bava

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sf. [sec. XIV; latino baba, di origine onomat.].

1) Umore viscoso più denso della saliva che esce dalla bocca di alcuni animali (specialmente idrofobi) o di vecchi e bambini e anche di adulti in particolari condizioni fisiche e psicologiche: avere la bava, essere con la bava alla bocca, essere in preda a ira furiosa; far venire la bava alla bocca, irritare aspramente.

2) L'umore emesso da certi molluschi (come le lumache) per aderire alla superficie su cui si spostano.

3) Schiuma prodotta dal battere delle onde del mare o dei laghi sulla scogliera.

4) Filamento lucido e sottilissimo (da 13 a 16 μ) prodotto dal baco da seta; è costituito da due fili paralleli (bavelle) uniti fra loro che, avvolgendosi intorno al baco, formano il bozzolo. Vengono chiamati bava anche i filamenti, costituiti da più fili sottilissimi (bavelle, ciascuno del diametro da 5 a 100 μ), delle fibre tessili artificiali o sintetiche estrusi dalle apposite filiere.

5) Il filo di nylon con il quale si realizzano le lenze da pesca.

6) In metallurgia, appendice caratteristica dei pezzi ottenuti per fusione, dovuta alla penetrazione del materiale liquido in corrispondenza delle zone di giunzione delle staffe che costituiscono una forma. Le bave devono essere asportate con un'operazione detta sbavatura.

7) In meteorologia, bava di vento, vento appena sensibile con velocità compresa tra 0,6 e 1,7 m/s e corrispondente al primo grado della scala Beaufort.