beccàccia

sf. (pl. -ce) [sec. XVII; da becco1]. Denominazione di diversi Uccelli e in particolare di Scolopax rusticola, della famiglia degli Scolopacidi. Lunga sino a una quarantina di centimetri, la beccaccia presenta un piumaggio di colore simile a quello delle foglie appassite, perfettamente criptico nei confronti dell'ambiente in cui vive. La beccaccia, infatti, frequenta i boschi umidi, con sottobosco assai fitto; quasi inattiva durante il giorno, al tramonto e all'alba va alla ricerca di vermi, insetti e altri invertebrati che scova nel terreno immergendovi il lungo e sottile becco. La specie, di indole decisamente solitaria, si riproduce per lo più due volte, in primavera e agli inizi dell'estate, deponendo sino a 4 uova in un avvallamento del terreno rivestito in precedenza con materiali vegetali. Diffusa in buona parte dell'Europa e dell'Asia, la beccaccia migra in autunno verso sud. In Italia è di passo in autunno e agli inizi della primavera. § La beccaccia fa parte della cacciagione gastronomicamente più pregiata. La sua carne succulenta e saporita necessita di una breve frollatura; le interiora sono in genere cucinate insieme all'animale, ma talvolta servono per preparare gustosissimi crostini di sapore leggermente amarognolo. Le beccacce si preparano arrostite, farcite, in casseruola, in salmì, ecc.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora