bioeconomia

sf. [bio- + economia]. È la teoria economica, proposta da Nicholas Georgescu-Roegen (1906-1994), che prevede un'economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Tale teoria è stata elaborata negli ultimi anni della vita dell'autore e i principi in essa previsti sono il primo e più rigoroso tentativo di armonizzare le scienze economiche con quelle naturali. Essi costituiscono una concezione alternativa al mainstream economico e si pongono come critica radicale alle teorie neoclassiche. La bioeconomia teorizza il principio secondo cui, in ogni processo economico avviene una sorta di usura delle materie prime utilizzate, che subiscono una degenerazione nelle loro qualità intrinseche e quindi nella loro utilità per produzioni future. Il riutilizzo di materie prime, inizialmente prelevate da giacimenti terreni, ha di conseguenza un rendimento decrescente, che va bilanciato, secondo l'autore, da investimenti energetici crescenti. Tale meccanismo è stato definito, provocatoriamente, da quest'ultimo, “4° principio della termodinamica” ed è spiegabile con l'idea secondo cui materia ed energia escono dai processi economici che le utilizzano con un livello di entropia maggiore di quello iniziale. Da qui deriverebbe un legame tangibile tra economia, entropia e ambiente, che andrebbe considerato nelle decisioni economiche, e ne discenderebbero consapevolezze teoriche non eludibili: l'obbiettivo della crescita illimitata e il meccanismo circolare autonomo di domanda e offerta, presentati dalla teoria economica moderna, perderebbero la loro fondatezza. La bioeconomia si pone quindi, quale obbiettivo, non lo sviluppo durevole o sostenibile, che tanto ha affascinato gli autori precedenti, ma piuttosto la compatibilità fra le sue leggi e quelle fondamentali della natura. I temi della bioeconomia sono considerati come indicazioni strategiche, di inquadramento generale, in numerosi campi di ricerca, come quelli orientati alla scoperta di nuovi materiali, all'utilizzo di energie rinnovabili o a meccanismi di trasferimento tecnologico biocompatibili.I principi della bioeconomia potrebbero permettere l'innovazione in specifici settori, garantendone la sostenibilità ambientale, economica e sociale nel lungo termine. Essi rappresenterebbero una spinta propulsiva verso una nuova “rivoluzione industriale” orientata all'innovazione sostenibile di settori maturi. A tal fine, risulta fondamentale il sostegno, da parte di diversi Stati centrali, di specifiche politiche orientate a stimolare la competitività e a promuovere la cooperazione scientifica e il trasferimento delle conoscenze dalla scienza all'industria, quale condizione essenziale per uno sviluppo continuo di soluzioni biocompatibili.

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