burattino

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sm. [sec. XVII; dal latino burra, borra, lana grezza, con cui in origine erano fatti i fantocci].

1) Fantoccio di stoffa con la testa di legno (ma anche di cartapesta o stoffa), vestito di una cappa sotto la quale il burattinaio nasconde la mano (l'indice inserito in un apposito foro della testa, il pollice e il medio per muovere le braccia) per animare la figura; fig.: piantare baracca e burattini, piantare in asso, andarsene all'improvviso lasciando ogni cosa come sta. Al pl., spettacolo di burattini: essere, andare ai burattini.

2) Fig., persona priva di volontà o di carattere che si lasci guidare da altri nelle proprie azioni: “Non lo vedete che si servono di voi come di un burattino?” (Verga). Anche persona poco seria, frivola, incostante: comportarsi come un burattino, fare la figura del burattino. § A differenza delle marionette, che hanno un corpo completo e sono azionate dall'alto a mezzo di fili, il burattino è manovrato dal basso ed emerge soltanto a mezzo busto dall'apertura praticata a mo' di boccascena nella baracca (casotto di legno alto ca. 2 m e largo 1), in cui agiscono, nascosti al pubblico, uno o più burattinai. Il teatro dei burattini è spettacolo essenzialmente popolare di origine antichissima (non disgiunta dall'iniziale significato magico e simbolico dei fantocci in genere) e ha carattere prevalentemente girovago, favorito dalla facilità di trasportare da un luogo all'altro baracca e burattini . Caratterizzata da libertà e immediatezza di espressione, questa forma di spettacolo – alimentata anche da una corrente “colta” sviluppatasi in Francia e in Italia – ebbe un periodo di particolare fortuna nel sec. XVI, epoca in cui accolse le storie, i lazzi e le maschere della Commedia dell'Arte. Vennero di moda allora, in chiave tipicamente regionale, burattini come Facanapa a Venezia, Gianduia a Torino, Gioppino a Bergamo, Sandrone a Modena, Rugantino a Roma, Pulcinella a Napoli (che a sua volta ha ispirato analoghi personaggi in ogni parte d'Europa: Polichinelle, Punch, Kasperle, Petruska), Virticchiu a Palermo. Ridotto nel XX sec. a spettacolo per l'infanzia, dopo un rinnovo di popolarità nel XIX sec. in cui ebbe momenti di splendore con la famiglia Cuccoli a Bologna, il teatro dei burattini ha incontrato particolare sviluppo nei Paesi slavi, dove la fantasia di artisti di vaglia (il burattinaio e marionettista russo S. V. Obraztzov ne è l'esponente più illustre) ha ideato con sorprendente ricchezza innumerevoli tipi e storie fantastiche. § Lo spettacolo dei burattini praticato come gioco dai bimbi ha un notevole ruolo educativo. Esso suggerisce infatti ai bambini un'attività recitativa fondamentale per lo sviluppo, a causa della presenza degli elementi base (linguaggio parlato, linguaggio mimico o drammatizzazione, comportamento) che vi si trovano riuniti.

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