càlice (botanica)

sm. [sec. XIV; dal greco kályx -ykos]. Involucro esterno del perianzio del fiore diclamidato costituito da diversi pezzi o sepali che possono rimanere liberi fra loro (calice dialisepalo) o saldarsi a formare un pezzo unico (calice gamosepalo). La forma può essere estremamente diversa, regolare o irregolare, cioè a simmetria raggiata o a simmetria bilaterale. Anche il colore può essere variabile: verde come le foglie (calice erbaceo), uguale a quello della corolla (calice petaloideo) oppure di un colore particolare (calice colorato). A seconda della sua inserzione sul ricettacolo rispetto all'ovario si può avere un calice supero o epigino, cioè con inserzione superiore all'ovario, quando il ricettacolo è concavo, o un calice infero o ipogino, se il ricettacolo è convesso. Il calice può cadere molto precocemente (calice caduco), o essere persistente, o marcire durante la formazione del frutto. Talora si ingrossa e si salda all'ovario contribuendo alla formazione del frutto (calice accrescente).

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