cèca

(anche cièca), sf. toscano [sec. XVII; latino caeca, f. dell'agg. caecus, cieco]. Stadio giovanile dell'anguilla, quando, al termine della migrazione marina, penetra nelle acque dolci. Le ceche, già assai simili alle anguille adulte, sono prive di pigmentazione. Bianche, sottili, lunghe 10 cm o più, costituiscono, in frittella con la salvia, oppure bollite e condite, un cibo squisito e pregiatissimo, specialmente nelle zone di Pisa, Livorno, Viareggio.

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