cèsio (sostantivo)

sm. [sec. XIX; dal latino caesĭus, azzurro chiaro, così chiamato per il colore azzurro di due linee che compaiono nella sua analisi spettroscopica]. Elemento chimico della famiglia dei metalli alcalini, di simbolo Cs, peso atomico 132,90 e numero atomico 55. Nella crosta terrestre il cesio è contenuto in una percentuale media di 7 g/t ed è quindi relativamente abbondante, ma si trova sempre estremamente disperso, e accompagna in genere in minime quantità il potassio nei suoi minerali: lo si estrae dai residui della lavorazione di questi o da qualche altro minerale, in particolare la lepidolite e la prollucite. Del cesio, oltre all'unico isotopo naturale, sono noti alcuni isotopi artificiali fortemente radioattivi: tra questi, il cesio 134 e il cesio 137 si formano abbondantemente nei processi di fissione nucleare e costituiscono prodotti particolarmente pericolosi delle esplosioni atomiche, perché, ricadendo sulla superficie terrestre, vengono fissati con il potassio dagli organismi animali e vegetali. Il cesio metallico, che si prepara più spesso per elettrolisi dell'idrossido o di alcuni suoi sali allo stato fuso e viene poi purificato per distillazione nel vuoto, ha sulle superfici appena tagliate un colore bianco argenteo, che all'aria subito si appanna per ossidazione e per reazione con l'umidità atmosferica; fonde a 28,6 ºC e ha un punto di ebollizione di 670 ºC alla pressione ambiente. Le sue proprietà si inquadrano in quelle dei metalli alcalini: come questi, in genere, il cesio reagisce violentemente con l'acqua, trasformandosi nell'idrossido, CsOH, con sviluppo di idrogeno, e, quando venga acceso, brucia all'aria. Anche con gli alogeni e con molti altri elementi non metallici il cesio si combina con grande facilità dato il suo carattere fortemente elettropositivo, che è quello in pratica più spiccato tra gli elementi noti. Il cesio metallico trova impiego nelle cellule fotoelettriche, data l'emissione di elettroni cui dà luogo anche quando venga colpito dalle radiazioni di maggior lunghezza d'onda dello spettro visibile; trova inoltre impiego nei tubi a raggi catodici e in altre apparecchiature a vuoto spinto, essendo in grado di assorbire le ultime tracce di ossigeno in queste contenute. § Nei suoi composti il cesio risulta sempre monovalente. I sali di cesio sono tutti incolori e in genere molto solubili in acqua: le loro proprietà sono per lo più simili a quelle dei corrispondenti sali del potassio. L'idrossido, CsOH, è la base più forte che si conosca e allo stato fuso o di soluzione concentrata attacca rapidamente anche metalli, come il nichel e l'argento, che risultano assai resistenti agli altri idrossidi alcalini.

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