calanco

sm. (pl. -chi) [sec. XIX; voce d'origine prelatina]. Forma di erosione intensiva, propria delle regioni collinari, dovuta all'attività congiunta delle acque sia dilavanti sia incanalate . I calanchi sono formati da vallecole fittamente e minutamente ramificate, con sezioni trasversali a V e con versanti e testate assai ripidi e completamente brulli. La formazione dei calanchi è condizionata dalla natura e dalla struttura dei terreni, dalle condizioni climatiche e da quelle topografiche. Più precisamente la genesi dei calanchi presuppone l'esistenza di un substrato costituito da terreni omogenei, impermeabili, che facilitano il deflusso delle acque piovane, e pseudocoerenti, che agevolano i processi di degradazione e di erosione. In pratica, le rocce che assommano in sé questi requisiti sono le argille, le argille e le marne siltose, i tufi incoerenti, ecc. Dal punto di vista climatico, le condizioni che favoriscono la genesi dei calanchi sono rappresentate dall'alternarsi di periodi secchi con altri a elevata piovosità, dalla buona insolazione e dal verificarsi dei fenomeni di gelifrazione nella stagione fredda. A periodi di intensa alterazione fisica ne devono quindi seguire altri in cui le acque superficiali dilavano i detriti derivanti dall'alterazione stessa, impregnando contemporaneamente la roccia sana che viene via via messa a nudo. Nelle zone collinari dove coesistano tutti i requisiti suddetti lo sviluppo dei calanchi avviene nelle condizioni ottimali: la superficie topografica assume una conformazione estremamente tormentata per la presenza di numerosissimi microbacini imbriferi, separati da crinali estremamente sottili e sinuosi. Il reticolato idrografico capillare, che drena i singoli calanchi, entra in attività solo in occasione di piogge particolarmente intense o prolungate nel tempo, convogliando notevoli quantitativi d'acqua carica di materiali fini, che vengono per gran parte subito abbandonati allo sbocco dei calanchi maggiori, dove costituiscono dei piccoli e piatti conoidi di deiezione, noti con il nome specifico di botri. Nella terminologia regionale i calanchi vengono talora indicati con nomi locali, quali cavoni, cupe, biancane, ecc., mentre in quella internazionale si usa il termine badlands.

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