Lessico

sm. [sec. XIII; latino campus].

1) Spazio definito di terreno destinato alle colture: era un campo arato e seminato; quel campo è coltivato a grano. Per estensione, campagna: ornarsi di fiori di campo; vivere con la gente dei campi; l'aria dei campi è più salubre. Nel Veneto fu anche misura di superficie con valori diversi da città a città, oscillanti intorno alle 50 are.

2) Zona di terreno scelta a dimora temporanea e provvisoria di truppe e attrezzata con attendamenti, baraccamenti e servizi in modo da consentire il regolare svolgimento della vita di reparto. A parte alcuni servizi aggiuntivi, l'organizzazione del campo è analoga a quella di caserma e conserva i servizi di picchetto, di ispezione, di guardia e di ronda. Istituzione di origine antichissima, fu particolarmente curata e perfezionata dai Romani che costruirono i castra; campo d'arma, periodo di addestramento in campagna durante il quale vengono effettuate esercitazioni in bianco e a fuoco; può essere estivo o invernale; campo di Marte (Campo Marzio); campo di tiro, poligono per il tiro con armi da fuoco o per il lancio di razzi e bombe.

3) Accampamento in genere, riferito anche ad attività non militari: piantare, mettere il campo, accamparsi; levare il campo, lasciare il luogo in cui si è accampati; la carovana pose il campo sulla sponda del torrente; in particolare: nell'alpinismo, campo base, attendamento nel quale trovano posto gli uomini e il materiale di una spedizione e dal quale partono gli alpinisti per raggiungere i campi alti o di altitudine, tappe successive per il raggiungimento della vetta.

4) Luogo in cui si svolgono combattimenti. In particolare: A) spazio chiuso in cui gli antichi cavalieri disputavano duelli, giostre, tornei ecc.: prendere campo, arretrare per darsi più slancio prima dello scontro. Fig., contesa, disputa: scendere in campo, entrare in un dibattito; cedere il campo, lasciar campo libero agli avversari, ritirarsi da una competizione, darsi vinto; anche facoltà, possibilità, agio: avrò campo di esprimermi meglio; dar campo libero, concedere piena libertà d'iniziativa; prender campo, attecchire, svilupparsi; tenere il campo, essere il migliore in un'attività; perder campo, indebolirsi, perdere il prestigio. B) Spazio in cui avviene lo scontro di due eserciti (detto anche più specificamente campo di battaglia): affrontare il nemico in campo aperto; morire sul campo; decorato sul campo; mettere in campo, impegnare nella battaglia (uomini e armi); fig., addurre, apportare: mettere in campo nuovi argomenti; ospedale da campo, ospedale militare mobile disposto nelle retrovie del fronte di guerra. Anche fig.: la tua stanza è un campo di battaglia, è in completo disordine. C) Luogo attrezzato a difesa, piazzaforte: campo trincerato, zona di terreno sistemata a difesa con opere di fortificazione campale a carattere temporaneo o semipermanente; campo fortificato, circondato da fortezze; campo reale, fino a tutto il sec. XVII, campo fortificato in modo definitivo con tutti i requisiti della stabilità e della regolarità; campo minato: ostacolo artificiale costituito con mine, posto a protezione di un apprestamento difensivo o a sbarramento di una via di facilitazione; a seconda del tipo di mine impiegate può essere anticarro, antiuomo, misto. In mare vengono stesi campi minati antinave e antisommergibile.

5) Spazio aperto, area appositamente attrezzata per un uso specifico: campo sportivo; campo di aviazione, sinonimo di aeroporto; campo santo, sinonimo di cimitero. In particolare, recinto munito di baracche in cui vengono trattenute determinate categorie di persone per scopi diversi: campo di concentramento, di lavoro, d'internamento; campo profughi. In alcune città italiane nome delle piazze, specialmente delle più importanti: il Campo di Siena; a Venezia, spiazzo in cui confluiscono una o più calli, più ampio del campiello. In senso estens., zona, area di terreno con caratteri particolari: campo petrolifero, aurifero, diamantifero, vasta superficie di terreno nel cui sottosuolo si trovano uno o più giacimenti sovrapposti, rispettivamente, di idrocarburi, di minerali auriferi, di filoni diamantiferi; campo carreggiato o solcato, superficie rocciosa delle regioni carsiche caratterizzata dalla presenza di fitte solcature, più o meno profonde, paragonabili alle tracce lasciate dalle ruote di pesanti carri; tali solcature, generalmente dirette secondo la linea di massima pendenza, sono dovute all'azione combinata, meccanica e chimica (erosione e corrosione), delle acque che dilavano affioramenti di rocce calcaree; campo di dune, paesaggio tipico creato dall'azione di deposizione svolta dal vento; consiste in una vasta area coperta di dune sabbiose, la cui posizione e orientamento dipendono dalla direzione dei venti dominanti, dalla vicinanza di zone di deflazione e dal regolare calo di velocità del vento. Questo paesaggio è caratteristico del Sahara, dove prende il nome di erg; campo fumarolico e solfatarico, area interessata dalla fuoruscita di vapori di acqua surriscaldati, contenenti biossido di carbonio e idrogeno solforato, sempre nell'ambito di crateri vulcanici ormai in uno stadio di attività assai ridotta; campo di osservazione, estensione territoriale sottoposta al controllo di un osservatorio, specialmente militare; campo visivo, spazio che l'occhio riesce a percepire da un punto determinato. Nell'uso lett., spazio libero in genere, distesa: i campi del cielo; “D'in contra è un mare; e di canuto flutto / vedi spumanti i suoi cerulei campi” (Tasso).

6) Fig., settore, ramo particolare dell'attività umana e specialmente della cultura: una civiltà progredita in tutti i campi del sapere; siamo ancora arretrati nel campo della ricerca scientifica; anche ambito, sfera di competenza: è un genio nel campo della fisica; è una questione che esula dal mio .

7) Con alcune accezioni particolari: A) spazio unitario nel fondo di un dipinto o di un bassorilievo, dal quale spiccano le figure della scena; sfondo. B) In araldica, il fondo dello scudo quando contenga smalti o figure; quando invece lo scudo è tutto di un medesimo smalto o metallo, senza figure, non ha campo e si dice libero. C) In numismatica, la superficie delle due facce della moneta sulla quale vengono impressi il tipo monetale e la leggenda. Nelle monete antiche e medievali spesso il campo è delimitato da un perlinato o da una linea continua. D) In marina, campo di giro, o semplicemente giro della nave all'ancora è il cerchio, con centro sulla verticale per il punto nel quale l'ancora è affondata, che la nave descrive ruotando, per effetto del vento, delle correnti o per altre cause.

8) In alcune discipline scientifiche, il termine assume significati specifici: A) in biologia, campo biologico, territorio embrionale non ancora differenziato in cui opera un agente morfogenetico in modo coordinato. In tali territori la potenza organo-formativa decresce dal centro alla periferia e può essere polarizzata in una determinata direzione. L'individuazione dei campi biologici rappresenta la prima fase organizzativa dello sviluppo embrionale. È detto anche campo morfogenetico, campo blastematico, campo di individuazione. B) In elettrologia e in magnetismo, campo coercitivo, valore della intensità del campo magnetico smagnetizzante, da applicare a un materiale magnetizzato per renderne nulla la magnetizzazione; campo esterno, campo elettrico o magnetico che produce rispettivamente la polarizzazione o la magnetizzazione di una sostanza; campo interno, campo elettrico o magnetico prodotto dalle molecole di una sostanza. C) In elettrotecnica e in elettronica: campo elettrico rotante, campo elettrico il cui vettore ruota in un piano con velocità angolare costante; campi elettrici rotanti vengono realizzati per esempio in alcuni tipi di magnetron; campo magnetico rotante, campo magnetico il cui vettore ruota in un piano con velocità angolare costante; campi magnetici rotanti di particolare importanza vengono realizzati in molte macchine elettriche sincrone e asincrone polifasi; campo induttore, nelle macchine elettriche, campo magnetico generato dall'avvolgimento induttore; campo indotto, campo magnetico generato per induzione elettromagnetica dalla variazione dell'intensità o dal movimento di un campo induttore; campo antagonista, campo elettrico o magnetico che si oppone a un altro; in particolare, nelle macchine elettriche, componente del campo magnetico indotto che si oppone all'azione del campo induttore. D) In fisica, regione di spazio nella quale si manifestano fenomeni fisici definibili all'interno della regione stessa; vedi campo (fisica). In particolare: a) in acustica, campo sonoro o campo acustico, regione di spazio nella quale viene generata e si propaga dell'energia sonora che, generalmente, viene in parte riflessa e in parte assorbita dalle superfici che la delimitano. La distribuzione dell'energia sonora all'interno del campo dipende dalla posizione e dall'intensità delle sorgenti, dai dati geometrici e dalle proprietà assorbenti delle superfici del contorno. In particolare, un campo sonoro nel quale le onde sonore emesse da una sorgente qualsiasi si propagano senza incontrare ostacolo che provochi riflessione, rifrazione o diffrazione, è detto campo sonoro libero; risponde abbastanza bene a questa definizione soltanto una porzione di atmosfera sufficientemente distante dalla superficie terrestre. Può essere, con buona approssimazione, considerato un campo libero anche lo spazio interno a una camera assorbente; b) in ottica, e più in particolare nei sistemi ottici, il termine si riferisce sia alla porzione di spazio per il quale il sistema è in grado di dare un'immagine degli oggetti in essa contenuti (campo oggetti), sia all'immagine data dal sistema ottico della superficie di contorno di detto spazio (campo immagini). La dimensione del campo nella direzione dell'asse ottico è detta profondità del campo. Nel caso di sistemi ottici semplici, come gli oculari, il campo viene individuato dal doppio dell'angolo solido (angolo del campo immagini, o campo immagini) sotto il quale l'osservatore vede l'immagine del diaframma che limita maggiormente il campo, oppure dall'angolo corrispondente nel campo oggetti (angolo del campo oggetti o campo oggetti); curvatura del campo, tipo di aberrazione ottica; illuminazione a campo chiaro o a campo oscuro, modi caratteristici di illuminazione dei preparati di un microscopio: è a campo chiaro quando ha luogo facendo attraversare direttamente l'obiettivo da radiazioni luminose, a campo oscuro nel caso opposto. E) In fluidodinamica, campo aerodinamico, regione dello spazio bi- o tridimensionale interessata da un fenomeno aerodinamico e caratterizzata dai valori di velocità, accelerazione, pressione, temperatura, densità ecc. assunti, punto per punto, dalla massa fluida che la occupa. F) In geofisica, campo di gravità terrestre, elettrico terrestre, geotermico, magnetico terrestre o di Gauss, G) In logica matematica, nella teoria delle relazioni è detta campo di una relazione l'unione del dominio e del codominio della relazione stessa. H) In matematica, in algebra moderna, sinonimo di corpo commutativo. Nella teoria degli insiemi, sinonimo di insieme. I) In meteorologia, il concetto di campo stabile è collegato all'esistenza dei centri di azione, vaste aree caratterizzate da minime variazioni bariche, diversamente dalle zone interessate dalle fluttuazioni dei fronti in cui si hanno continue variazioni di pressione. Si può quindi determinare l'esistenza di un campo stabile per le pressioni, ben individuabile nelle regioni dei centri d'azione, e di un campo

perturbato che si può pensare come la somma di un campo stabile e di un campo barico in evoluzione. Per la previsione delle perturbazioni interessa l'andamento del campo barico in evoluzione, andamento che si ricava non considerando per il campo perturbato la pressione del campo stabile. J) In metrologia, campo di misura di uno strumento, intervallo di valori che lo strumento è in grado di rilevare. K) In statistica, campo di variazione, la misura più elementare della variabilità assoluta, corrispondente alla differenza fra il valore massimo e il valore minimo di una distribuzione. L) Nella tecnologia meccanica, campo di tolleranza, la differenza tra il massimo e il minimo valore che può avere una data dimensione di un pezzo per la quale sia stabilito un valore nominale. M) In telefonia, campo di accoppiamento, la zona nella quale è possibile che un organo centralizzato di una centrale telefonica si connetta, tramite appositi dispositivi come cercatori, selettori ecc., alle linee di trasmissione o ad altri organi per lo scambio dei criteri relativi alla formazione del collegamento. N) In radiotecnica, campo di disturbo, la regione di spazio in cui sono presenti segnali elettromagnetici spuri o dovuti a emissioni indesiderate che disturbano la ricezione dei programmi radio o televisivi. O) In psicologia, campo psicologico, un campo di forze interagenti, attraverso cui vengono organizzati i dati psicologici che si influenzano a vicenda; vedi campo (psicologia).P) In fotografia, campo di presa, spazio comprendente la parte della scena che viene ripresa.

Linguistica

Il termine è usato in espressioni tecniche come: campo d'accentazione per indicare i limiti entro i quali può variare la posizione dell'accento in una determinata lingua (per esempio in greco solo nell'ambito delle ultime tre sillabe della parola); campo di realizzazione o di dispersione per indicare l'ambito entro il quale può variare la realizzazione individuale di un fonema (per esempio r, che nella pronuncia normale italiana è una vibrante rotata apicale, può essere da singoli parlanti realizzata in vario modo fino ad assumere l'articolazione uvulare della r francese); campo semantico, per cui il significato di una parola non viene studiato isolatamente in se stesso ma nell'interno di un sistema concettuale i cui elementi lessicali si delimitano e condizionano a vicenda.(manifestazioni isteriche).

Matematica

Sono campi rispetto all'addizione e alla moltiplicazione ordinarie gli insiemi Q dei numeri razionali (o frazionari): campo razionale; R dei numeri reali: campo reale; C dei numeri complessi: campo complesso. Non è un campo l'insieme degli interi z (l'inverso di un intero che non sia 1 o –1 non è un intero), che costituiscono però un campo di integrità, cioè un anello commutativo privo di divisori dello zero. Si può passare da un campo C a un altro campo mediante l'aggiunzione di un insieme di elementi; il campo si chiama ampliamento di C se le operazioni definite in sono le stesse e hanno le stesse proprietà formali di quelle definite in C. Sono particolarmente importanti gli ampliamenti algebrici di un campo C, cioè quegli ampliamenti che si ottengono aggiungendo elementi che sono algebrici rispetto agli elementi di C; in altre parole, gli elementi che si possono ottenere come radici di un'equazione algebrica i cui coefficienti sono elementi di C.: per esempio, il campo complesso è un ampliamento algebrico del campo reale in quanto i numeri complessi si possono pensare come radici di un'equazione a coefficienti reali. Il risultato più interessante dello studio di questi ampliamenti consiste nella dimostrazione che, pur essendo possibili in generale diversi ampliamenti di uno stesso campo, ne esiste uno, , che non è più possibile ampliare; è detto campo algebricamente chiuso e costituisce la chiusura algebrica di C.: per esempio, il campo reale è la chiusura algebrica del campo razionale e il campo complesso è la chiusura algebrica del campo reale.

Medicina

Si intendono per campo acustico la distanza entro cui può venire percepito un determinato suono e la registrazione grafica della tonalità dei singoli suoni ottenuta determinando il rapporto fra durata della percezione del suono di un diapason e l'intensità dello stesso suono in condizioni normali, raffrontandolo con le reazioni di un dato orecchio in esame. B) Campo operatorio, zona anatomica opportunamente preparata e delimitata con teli sterili in cui si esegue un intervento chirurgico. C) Campo ultrasonico, zona di frequenza delle vibrazioni sonore che supera la possibilità di percezione umana. D) Campo visivo, area illuminata che può abbracciare lo sguardo quando si tengano fissi in un punto un solo occhio (campo visivo monoculare) o entrambi (campo visivo binoculare). Il valore del campo visivo può essere determinato usando il campimetro e il perimetro; per i colori esso risulta più ristretto che per il bianco. Le alterazioni del campo visivo possono essere determinate da affezioni organiche (glaucoma, malattie della membrana intermedia, processi morbosi a carico delle vie ottiche) e funzionali dell'apparato visivo (manifestazioni isteriche).

Topografia

Nelle operazioni geodetiche si suole sostituire, per comodità di calcolo, alla superficie di riferimento dell'ellissoide una superficie sferica. Se si fa passare per un punto dell'ellissoide una sfera tangente, la superficie sferica circostante il punto di tangenza si può considerare coincidente con la superficie ellissoidica. Il raggio r della sfera è variabile da punto a punto ed è dato dall'espressione

dove a è il semiasse maggiore ed e l'eccentricità dell'ellissoide, φ la latitudine. La sfera così determinata prende il nome di sfera locale, poiché sostituisce localmente l'ellissoide che viene quindi pensato come formato da tante porzioni di sfere tangenti. L'area entro cui si può sostituire l'ellissoide con la sfera si chiama campo geodetico o campo di Weingarten; il suo raggio è di circa 150 km. In tale campo si può operare utilizzando le formule della trigonometria sferica: il triangolo geodetico viene considerato come un triangolo sferico appartenente a una sfera con curvatura uguale a quella totale dell'ellissoide. Per le operazioni topografiche si fa un'ulteriore semplificazione, sostituendo cioè alla sfera locale il piano tangente; la zona entro cui è valida tale sostituzione si chiama campo topografico ed è definito dal cerchio geodetico di raggio 15 km. In tale campo le coordinate di un punto P sono rappresentate da X=s cosα; Y=s senα e Z=–s²/2R dove s è la distanza di P dall'origine della terna cartesiana, α è l'azimut di s passante per P e R è il raggio terrestre. Mentre si può così sostituire alla superficie ellissoidica il piano tangente alla superficie stessa nell'origine della terna, non si può trascurare il valore della coordinata Z che per s=15 km assume il valore di circa 19 metri.

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